al tessuto di origine, usato e già logoro. Un’altra, più corta e della stessa altezza, conserva parte di una lavorazione a ricamo somigliante al nostro nido d’ape (tav. 272). L’abbigliamento Rappresentazioni, reperti e testi scritti ci offrono una notevole serie di testimonianze sugli abiti degli antichi Egiziani permettendoci di seguire l’evoluzione della moda che, nei più di tremila anni della storia egizia, subì considerevoli cambiamenti, pur a fronte del notevole conservatorismo di questa cultura. Dalla preistoria alla fine dell’età faraonica gli abiti consistono fondamentalmente in una gonna più o meno lunga per gli uomini e una tunica per le donne, arricchiti da cinture, sciarpe, manti. Il materiale impiegato, a parte l’uso antico di pelli, rimaste come elemento di costume per alcune categorie — sacerdoti, soldati, artigiani — anche in epoche successive, era il lino, nella tessitura a tela, di colore bianco o greggio. Rari i tessuti decorati. Tuttavia questi due elementi semplicissimi acquistano una grande varietà di fogge che, per il gonnellino, vanno dal semplice perizoma al gonnellone sbuffante dei grandi personaggi del Nuovo Regno, mentre per la tunica femminile si 269. Parete di cassettina di legno con intarsi in paste vitree parzialmente scomparsi, da Tebtinis. Età tolemaica. In alto il sole alato e la rappresentazione schematica del cielo con le stelle; sotto quattro figure: da sinistra la dea Hathor e una figura di divinità virile ignuda con la corona atei sul capo e il dito sinistro alla bocca (Harpocrate), a destra un faraone con la doppia corona (resta solo quella rossa) e una divinità femminile con alte penne sul capo. Notevoli gli ornati policromi dell’abito della dea, dei collari e della cintura. 270. Frammenti di papiro con rappresentazioni di imbarcazioni (Nuovo Regno). Le vele sono raccolte in alto; i marinai che le manovrano appaiono nudi, mentre altri indossano bianchi gonnellini al ginocchio. 195