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209. Coll. Tessin: Pieter Paul Rubens, Studio per pala d’altare. Stoccolma, Nationalmuseum.
210. Coll. Tessin: François Boucher, Giovane contadina. Stoccolma, Nationalmuseum.
211. Coll. Tessin: Antonie van Dyck, Ritratto di ufficiale. Stoccolma, Nationalmuseum.
soggiorno a Parigi come ambasciatore svedese, andò all’asta la collezione Crozat, secondo il Lugt, la più importante vendita di disegni che abbia mai avuto luogo. Degli oltre 19.000 disegni inclusi nel catalogo di vendita Crozat compilato dal Mariette, il Tessin si aggiudicò più di 2000 esemplari e tutti di notevole qualità.
Altri lotti di eguale provenienza entrarono nella collezione Tessin nei mesi successivi, attraverso i grossi mercanti parigini Hagard e Huquier, che avevano partecipato alla stessa asta Crozat.
Rientrato in patria, il Tessin compilò, probabilmente nel 1749, il secondo e più completo catalogo delle sue collezioni di grafica. Egli classificò il materiale innanzitutto per scuole, costituendo 25 gruppi omogenei («livrés»), ma anche per temi (ritratti d’artisti, paesaggi italiani, ritratti, nudi, animali). A parte, tenne 108 «dessins d’élite», cioè capolavori, fatti montare probabilmente da lui stesso, e forse destinati ad essere esposti. Altri 21 esempi prestigiosi delle sue raccolte erano stati offerti nel 1748 dal Tessin alla principessa Ulrica, sposa del principe ereditario svedese, come dono di Natale.
Nelle sue scelte il Tessin di sforzò di coprire le aree culturali più significative: quella italiana tra Cinque e Seicento, quella francese, fiamminga e olandese del Seicento, ancora quella francese del Settecento.
Da segnalare un importante nucleo di 85 primitivi fiorentini (Paolo Uccello, Benozzo Gozzoli, Filippo Lippi, ed altri), oltre 200 ritratti e autoritratti di artisti già appartenuti alla collezione romana di Nicola Pio, un importante corpus grafico di Callot, di Rubens, di Rembrandt, preziosi fogli di scuola romana, bolognese e centroitaliana del Cinque e Seicento, tra cui opere di Barocci, degli Zuccari, dei Carracci, di Pietro Testa, di Stefano della Bella.
Attorno al 1750 gravi problemi finanziari obbligarono il Tessin a disfarsi della maggior parte della sua collezione di disegni che passò alla corona; in quell’occasione il nipote del collezionista, Fredrik Sparre, riordinò e numerò la raccolta dello zio, che superava i 3000 fogli. Essa passò nel 1866 al Nationalmuseum di Stoccolma, dove tuttora si conserva. Il Tessin aveva trattenuto presso di sé una parte - forse quella più amata - della raccolta, che comprendeva importanti disegni di paesaggio di Poussin, Lorrain, Rembrandt, e che andarono all’asta nel 1786; alcune decine di essi furono acquistati nell’Ottocento dalla corona svedese e riuniti al resto del fondo Tessin del Nationalmuseum di Stoccolma.
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