AUGUSTE MARIETTE:
                 LO SCOPRIMENTO E LA TUTELA DELLE ANTICHITÀ
Se l'Egitto antico oggi ci è noto come ci è noto, e ordinato e visitabile, questo è dovuto ad Auguste Manette.
Nacque, il Mariette, a Boulogne-sur-Mer nel 1821; ebbe una gioventù tormentata: fu avviato agli studi, poi li dovette lasciare; andò in Inghilterra dove si guadagnò da vivere disegnando motivi ornamentali per tessuti; tornò a Boulogne dove riuscì a portare a termine la sua formazione scolastica; si diede quindi all’insegnamento, pur continuando a occuparsi di arte.
Nel 1842 ricevette un carteggio di un suo parente, Nestorl'Hòte, ch’era stato disegnatore nella Spedizione Franco-Toscana. Si interessò quindi all’Egitto antico, imparò il copto, e s'impratichì dell’archeologia descrivendo il Museo di Boulogne. Nel 1849 ottenne un impiego al Louvre, dove copiò tutte le iscrizioni egizie. Nell’anno successivo il Museo lo mandò in Egitto ad acquistare manoscritti copti.
Al Cairo trovò l’ambiente che si confaceva alle sue eccezionali capacità organizzative: trovò finanziamenti per una grande impresa, lo scoprimento del Serapeo di Menfi, quasi interamente sommerso dalle sabbie del deserto a Saqqara.
Mariette condusse questo lavoro dal 1850 al 1854, con successo che gli diede fama, tanto che nell’anno seguente fu nominato curatore della Sezione Egizia del Louvre. Visitò quindi Berlino e Torino, dove l'Accademia delle Scienze lo nominò Socio, nel 1857. Questo e altri riconoscimenti gli
valsero poi la stima di Said Pasha, viceré dell'Egitto, figlio del grande Mohammed Ali, sì che, tornato in quella terra, potè realizzarvi tre imprese: l’istituzione di una tutela delle antichità, la formazione del Museo Egizio del Cairo e lo scoprimento delle maggiori aree archeologiche del Paese.
Morì al Cairo nel 1881 : è sepolto attualmente nel giardino antistante il Museo Egizio, in un grande sarcofago di marmo affiancato da una statua in bronzo.
Fra le imprese suindicate del Mariette, la principale in quanto produttrice di grandi esiti fu la prima. Sostenuto dal progettista del Canale di Suez,
Ferdinand-Marie de Lesseps, ottenne dal viceré una serie di poteri equivalenti a quelli oggi definibili d'un Direttore Generale delle Antichità e degli Scavi: valendosi dei medesimi creò quindi, man mano, un organismo col quale sorvegliare l’intero Egitto, formato di ispettori e guardiani dei monumenti, e istituì il Museo del Cairo come centro in cui si dovevano raccogliere tutti i reperti degli scavi; quando tali reperti erano presentati da archeologi stranieri, si decideva quali cedere ad essi e quali trattenere nel Museo.
Con questo dispositivo il Mariette pose fine all'Epoca dei Consoli, all’attività, cioè, di quella categoria di collezionisti, che per cercare oggetti d’arte procurava danni ingenti ai monumenti e ai siti antichi, fatta eccezione per i modi alquanto diversi che erano stati adottati dal Rifaud e dal Belzoni.
François Auguste Ferdinand Mariette (1821-1881), egittologo francese, fondatore del Service des Antiquités, scoprì negli anni Cinquanta il Serapeo nella necropoli di Saqqara. Poco dopo fondò il Museo Egizio del Cairo, collocato inizialmente nella
vecchia residenza di Bulaq, alla quale egli fece affluire una buona parte dei reperti provenienti dalle diverse campagne di scavo, condotte allora in Egitto molte da lui personalmente. Compose inoltre il libretto per l'opera di Verdi Aida.