SILVIO CURTO La famiglia reale presenta offerte al dio Aton (1365-1347); alabastro con scena a rilievo. Cairo, Museo Egizio. La lastra fu ritrovata da F. Petrie nel 1891, ad Amarna. Amenofi IV: testa in calcare (1350a.C. circa). Cairo, Museo Egizio, Questa testa colossale venne ritrovata nel cortile del tempio dedicato ad Aton, fatto costruire dal sovrano a Karnak e distrutto subito dopo la sua morte. Tra il 1926 e il 1932 furono riportate in luce solo le fondamenta dell'edificio con frammenti di statue situate nel cortile. Teli el-Amarna fu quindi abbandonata dagli abitanti e ricoperta dalle sabbie del deserto, che salvarono da guasti ulteriori quanto rimaneva. Venne rintracciata nel 1814 da John Gardner Wilkinson, un egittologo inglese più noto per aver pubblicato nel 1837 un’opera magistrale, The manners and customs of thè ancient Egyptians, che valse in seguito a modello per molti simili contributi, fattisi più numerosi nel nostro tempo -nella cui produzione libraria vanno sotto titolo di antropologia culturale. Al Wilkinson fecero seguito un viaggiatore, Rober Hay, che trasse pregevoli disegni di edifici e copie di iscrizioni; quindi lo Champollion col Rosellini, e il Lepsius che nel 1843 visitò le tombe rupestri. Alla fine, sulla scia dei programmi del Mariette, le tombe stesse vennero liberate dalle sabbie dal Service des Antiquités e da una missione francese. Più tardi, nel 1887, una contadina trovò nella piana numerose tavolette d’argilla scritte con caratteri cuneiformi, che pervennero poi al mercato antiquario e finirono ai musei di Londra e di Berlino. Queste attrassero l’attenzione del Petrie, il quale nel 1891-92 decise di condurre uno scavo sulla città; cadde proprio sul quartiere centrale, e rintracciò l’archivio donde le tavolette provenivano; scoperse poi il Palazzo Reale. Circa al 1900 un altro inglese, Norman de Garis Davies rilevò interamente le tombe rupestri e ne copiò le decorazioni parietali. Il discoprimento della città venne proseguito da una missione tedesca guidata da Ludwig Borchardt e successivamente, a partire dal 1921, dalla Egypt Exploration Society che lo portò a termine.