IOO Nella Stanzia delle fonti. Vndec'mo Quadro » Delitia di vn animo puro , e non macchiato da ofieno amore. Is ICE è vna fonte , chiamata di Cupidine , ò d’Amore. Dentro à quella chiunque fi lana, perde ogn affetto,epailìone amorofa. Vien dipinta con bellaMaeltria,ornata di ilatued-Amori, e di candidi Marmi. Dentro allac-que yi fono alcuni huomini,e Donne mezze coperte , Se mezze ignude , le quali vi ^immergono , Se alcuni Amori volanti vi eftinguono le loro faci. Quella t vna vera Delitia di purità, mentre la limpidezza dell’Acqua , non meno della fua natura> chiaramente la fimboleggia, per tanto così ne parla il lèguente motto» TvTT A CHIARA NE ERILLA , E NON ACCENDE» Nella Stanzia delle fonti, Duodecimo Quadro , Delitia del refrigerio nelle necefìtà. ^ -^^^p’Campi vjcina alla Città d’Elide v’è vna fontana , detta Citerò, ouc vn Tempio dedicato alle Ninfe Ionidi,cioè a Califea, SinalaiTe, Pa-gea,e Tafonie quali prefero il loro nome da Ione Gangetico, che le condulfe con vna Colonia dà quei contorni .quella fonte è ottima per leuar la franchezza, Se i dolori, Onde veden- doli nella pittura il fopradetto Capitano co' fuoi legnaci, e con le Ninfe vicine ad vn Tempio,S£ alla fonte,nel Embolo della fauola li raddoppia la-Delitia del Rifroro, malfimamentc per quello, che fouiiiene alla mancanza delle perfone, e quello col lèguéte motto. STANCHEZZA TOGLIE, E NON MAI STANCA CORRE. TVtto il Umbri fi , glifguarci delle Porte, &finefre moftrano getti d'Acqua > con vane maniere coloriti 3 e dipinti, fèguen-do il p enfierò di tutta Infanzia. Hora