PROEMIO L Dominio , 1*Impero è vn autorità, con la quale vanno congiunti gli ordini di Dio. E* legge di Naturala quale rende gli vni.Superiori, gli altri {oggetti. E’ Regola, di politica Celette , data alle menti elette dal fupremo Motore,acciò ch’in particolari sfere , ¿otto il diluimotO;diano anch’effeilmoto al mondo. Quindi è , che laNatura noftra, inclinata allecofe fublimi, poiché da quelle tratte lafua primiera origine, fatti ardita, e {limando Gloria il Regnare, felicità il Gouerno , acidamente vi afpira. Ma fi conceda , che cieche fieno le voglie de Mortali, quanto è cieca la fortuna , niuna cofa è più difficile del regnare. U Regno piace, mafèmpre è graue. Il dominare e gran mole » perciò dona gran moleftia. Chi regna è feruo de Tuoi fudditi, poiché è feruaggio il Regno. E perche nelle alte Regioni fi folleuano le tempefte , vi vuole pari alla Dignità la fortezza, eì valore, per fàperfène fchermire. Non à tutti e concetto di nauigar ficuro in vn Mare,per lo piu turbato. Chi preme il leggio dell Impero, tafhora vien dal proprio Impero oppretto : ne tutti hanno ìlpri-uilegio lettere faticofi nel Negotio , forti ne pericoli, induttri nell agire, pronti nell operare, e prouidinel prouedere. Il regger bene è vn arduo foggetto difortuna, altrettàtograuofo,quanto ho-noreuole,come ben ditte Tacito. E perciò foggiunfe Seneca,che non è da diipregiarfi, ma neanche da ambirfi. In ordine al che, ettendo flato interrogato Apollonio da vn Re di Babilonia, chi fotte il più degno dell’Impero, nfpofe,quello, che farebbe piu atto r a fop-