V. 76 vede elprelfa con la fauola di Giacinto, il quale amato da Apollo, mentre feco d diletaua di tal giuoco, fu ferito dal Difco gettatogli pergelodada Zeffiro, collodio nel Capo. Ond’ egli fu poi commutato nel dorè , che porta il ilio nome ; e gli furono inftituite fede, dette Giacintine. Nel che moralmente d può condderare, che tal horad muore fra i Trattenimenti piu giornali. Così Indégna il motto. SON FRA TRASTVLLI ANCOR MORTALI INSIDIE. Settimo Quadro nella Stanzia degli Efercitii \ jD eliti a dell' Efercitio del Ballo Pirico. OME che il Ballo era efercitato non meno dah la giouentù, che dai ibldati, così fu fcritto, che Pirro Rè degli Epiroti foife dato f Inuentore d’vn Ballo, che fi faceua con gli feudi, Gladij, e Mazze , mentre i Ballerini laltauano armati. E perciò fu detto Pirico dainomedi chi ne fu rinuentore, può fordcorrifponder quello alle noftre Morefc he, oueroà Balletti dell’ Armi,.che d fanno daCa-ualieri, ne’più famod Tornei, al fuono delle Trombe, e d’altri In-flrumenti. Hora nel Quadro d vede il Rè Pirro à ledere, cinto dalla dia Corte, il quale ila in atto di dar li precetti del Ballo. Lietamente faltano alcuni fòldati battendo a tempo, $£ à cadanza Tarmi. E quello al fuono d’vn Choro di Mudci, che gli danno à canto. Così d comprende, che non fono bandite le Allegrezze anco fra le derezze dell’armi. E quedo è il motto. £ VERRÀ, PACE, ARMI > AMOR VANNO DEL PARI. Ottano