7* Secondo Quadro nella Stanzia degli Efercitii ; Delitia dell'Efercitio del Corjd. R A gli Antichi era communef Elèrcitio del Corfo, in modo che li Perlònaggi più illustri , tanto huomini, quanto Donne, tutti Ce ne dilettauano. Perciò fcriuono diuerfi Autori , che Atalanta, figlia del Rè Ceneo, non volendo maritarli, ricercata da molti, fi offerì Solamente a chi poteife vincerla nel Cor-fo , con patto, che doueifero morire quei, che reilaiTero perdenti . Ne vinlè ella molti. Ma occoriè , che Hippomene ha-uendo riceuuti tre pomi d’oro da Venere,quelli lafciandoli cadere^ tempo,alternati per la via , trattenutali Atalanta, per raccoglierli , fù vinta , e perciò rellò Spofa d’Hippomene. Viene dunque dipinta in quello Quadro Venere in aria {opra il fuo Carro, tirato dalle Colombe,in atto di rimirar gli effetti del fuo Celcile dono. Con habiti leggieri corrono tutti due SlL Amanti, 6c Atalanta frenando il Corlo,per prender i pomi, come pregi della bellezza , e fimboli di ricchezza , nelle Delit e del Corlo mo-llra quanto pofia l’oro , e la vanità ne’ petti humani, e quello col lèguente motto. E VANO IL CORSO DI CHI VOLA A L'ORO. I Eerzj)