79 Vndecimo Quadro nella Stanzia degli EJfercitii\ } Delìti a dell' EJfercttio delPancraaaJle, ò fia Giuoco del Pugilato. NVENT ARONO I Romani, fra gli otij, molti E ferritij, altrettanto diletteuoli, quanto vtili perla fanità de corpi, come per renderli robufti, e forti nelle battaglie, e ne’conflitti. Fra quelli vi fu il Pugilato, à qual’effetto ar-mauano le mani, e le braccia de Giocatori con lame , e chiodoni di ferro , attaccate ad intrecciate coreggie di cuoio , in maniera tale , che dalpefo de’-pugni, 6C delle mani molti ne reflauano morti ; altri, eifendo feriti, ma Vincitori, fi vedeuano coronati di verdi foglie nelf-ifteiTo tempo, che già le tette loro erano tutte bagnate di /àngue. In quella pugna appare eipreifa la forza delle figure. Le porpore , 8ci cinabri hanno facilità di rap-prefentar iliàngue , che fcorre da ogni parte, Gli ipettatori in vn Teatro accompagnano imotiuide, Pugilatori con gli animi agitati, hora dallacommifèratione per chi perde, e muore , hora dal giubilo per chi vince, e trionfa . E queilo co’l motto. STAN NE’COLPI I TROFEI D’ALME ANIM OSE. Duo-