9} per gli affanni del Cuore j nel cui gelo s’eftinguono le feti ardenti* s’intiepidiicono i bollori del (àngue,fi riftorano le ftanchezze delle fatiche , e fi portano rimedij alle ardire de calori eftiui. Quelle, doue (èrgono, ipargono argenti ; doue fcorrono, portano Telori; doue brillano , formano gemme ; doue frangono , colorileono Iridi ; e finalmente doue zampillano, con lingue di liquide perle, parlano > e (piegano quali fiano le loro pretiolè Delitie. Tutte quefte mirabili qualità qui fi vegono, con vaghe tempre, pennel-leggiatein più maniere, c cosi bene elpreife, che quali ogn vno, tratto da loaue inganno , ben potrebbe caminar anelante > per bere; potrebbe corer carco di criftalini vafi, per empirle d’acque mentre pare ? che nnouandofi il miracolo di Aiose per dilettai 1 Regi, con la loro Corte, icaturilcano da làlfi, edalle muia abbon- dantiftìme le Porgenti, ^ v . Quella Delitia s’appoggia,non già alla varietà delle fonti > che con fingolan doti fi vedono per il Mondo ; mafoloaquellc.io~ pra le quali hanno fauoleggiato i Poeti, Nella Stanca dell? fonti, Jdvìyno Quadro Dehtia della 1 uvita. *”"'1 Re t v s a Ninfa di Diana y ignuda fi 1 ariana ' nel fiume Alfeo , ch’era il Nume Tutelare di quelle acque, Quelli fe ne innamoro à Pegno, che volendole far violenza , ella fuggendo, . feo-uitadall’Amante, tuttaimmerlànel Pudore, 1 fùconuertitain vna fontana, Da qui i Poeti, _____ ® framifehiando ìlfalfo col vero , finfero , che Alfeo ancora la feguiilc mentre mSicilia, gallando m tifato quello fiume per lungo tratto fotto Terra, quafi furtiuamente a congiun-crerfi ne và con la fontana detta Aretufa. Qui fi vede dunque la Sicilia . con vna Collinetta vicina alla quale corrono gli Amanti. J Aretula