m fortemente le di/àuuenture del iuo Amico, in compagnia d’altri Muiìci Aifeifori d Apollo, che dagli Dei furono tutti cangiatiin Cigni, li quali al lungo dell Eridano catane, e muoiono cantando. Da quella Pittura fi comprende,che la Malica è così amica del^ fhuomo , che può anche raddolcir le afflizioni della Morte , e quello col motto,che iègue. DOLCE E IL MORIR OV’E CANORO IL PIANTO. < t * V .* ^ , \ ■ ^ 1 . ' V' ..... Decimo Quadro nella Stanzia della Aiufica ; Delitia della Aiufica degli Eccelli. E SirenefuronoNinfe,lequalicantauano mirabilmente. Quelle lì ritrouarono prélenti al rapimento di Proferpina, & hauendo procurato dagli Dei d’hauer le ali, per correr il Modo , e ricercarla.tantoioro fu conceflo. Onde cangiate in Vccelli col volto di d onne.hauen-do pofeia prouocate le Mufe al canto, eflendo iellate perdenti, furono da quelle ipenacchiate,e delle loro penne fatte Corone in fegno di Vittoria . Quello lèguì nellìfola diCan-dia, vicino alla Città d’Apièra, nome Greco,che lignifica iénz’ali. Tale foggetto rella miràbilmente elpreflb nella pittura del Quadro. Le Ninfe, le Sirene, facendo vaga pompa di loro ilefle, tutte in atto di cantare, moftrano quale fia la Dclitia del canto degli Vccelli. Poiché le Donne, eifendo eccellenti, oltre al cafo della fauola , Hanno emulando la peritinone del canto degli Vccelli, che fono chiamati le Sirene delle Selue-, col motto. CANTA N VERSI D’AMO RE ANCO GLI AVGELLI. Vn~