3.0 attione, vira alle mura , benché inanimate*, aprirà le luci alla memoriae qual forte {carpello fu le carte de’ marmi.e de’ metalli fatti fogli delleternità, fcolpira i pregi di sì Grande Ingegnerà. Dirò, che quella , quanto vnica , e bella, tanto farà dureuole , 6C immortale i farà falda alle feoife de* terremoti, fondatafopra la falda baie de’ Giganti della terra j farà immobile à leggieri voli del tempo,ilabilenella propria fbdezza , coflrutta di Macigni alpini. Saràquefloperaal fine lènza fine gloriola , foilenuta, e dife-fà da quello feettro regale,fotto al cui polfente Impero fi fabricò. Quello grande Edificio, che altro nome non porta , che di Vigna di Madama Rofotto gli aulpicij della Regale Chriftiana , non può , che hauere i luoi principij dal Cielo . Nella lua purità lènza Hiperboli, Antonomafie^òtranllati, merita quella lode, la quale ha i luoi fondamenti fu la nuda verità fu la femplicità, c fu la fchiettezza. Definilce la Magnificenza dell’Opera il ge-nerofo genio di chi l’ereife,portando nella fronte vn nome così gloriofo. Sotto il velo delle menzogne vantino pure i proprij Ti-tolil’opere antiche, le condifcano le menfè del iole , faranno ombreggiate piu dagli horrori, che dalla luce. Parlino d’altri le Quercie Dodonee, làran lingue, e loquele di mitiche ghiande. Altri elprima principij,tolti dalle Sibille, làran libili aerei, tutti pieni di vanità. Vada altri interpretando i nomi con mendicate etimologie , quello altro nonfia, che vn naie onder il vero lè>tto olcuri enimmi, degni d elfere {piegati da moftri. Aleflàndria, Roma, Celàrea , Augufta , Coltantinopoli, rifiutarono ogn altro nome, fuorché quello de’ loro proprij Autori. Così quello Palazzo non ne può hauer’vno piu degno,che di Vigna di Madama Reale, nome florido » e regale > nome tutto di fruttifere Viti, e d’aurei • Gigli incoronato. Ricco di Angolari conditioni > fu eletto quello Pollo per fa- bricarui j