di diamante sulla carenatura (prima metà VI sec. a.C.); un alto calice con coperchio in bucchero pesante “chiusino”, decorato a stampo sulla vasca con protome equina alternata a elemento vegetale stilizzato (seconda metà VI sec. a.C.); un’anfora su piede in bucchero pesante, arricchita da più collarini orizzontali (seconda metà VI sec. a.C.); due oinochoai sempre in bucchero pesante, la prima a bocca trilobata e grandi baccellature a rilievo sulla spalla, la seconda a becco allungato con rotelle impresse sull’orlo e ansa a tortiglione (entro il VI sec. a.C.). A botteghe etrusco-italiche appartengono i diversi bronzetti figurati delle collezioni Leone, perlopiù di provenienza sconosciuta. Degni di menzione sono un Eracle con pelle leonina e soprattutto un offerente maschile in stile tardo-ionico, avvicinabile a esemplari dell’area fiesolana e perugina della fine Vl-primi decenni del V secolo a.C.; altre immagini semplificate di offerenti hanno una patera nella mano oppure mostrano un’anatomia fortemente schematizzata (IV-III sec. a.C.), e pertanto sono attribuibili a un ambiente medio-italico compreso fra Etruria, Roma, Sabina, Umbria e Piceno, con riscontri anche in Italia settentrionale. Fra i manufatti in bronzo laminato si osservano infine la parte superiore di una brocca a becco tipo schnabelkanne, di cui rimane anche l’attacco inferiore dell’ansa modellato a palmetta (metà V sec. a.C.), un’olpe piriforme, teglie, patere e attacchi di prese o di anse pertinenti a vasi utilizzati nell’ambito del banchetto, inquadrabili complessivamente fra il V e il II secolo a.C. 14. Museo di Storia d’Arte e d’Antichità “don Fiorindo Piolo” di Serravalle Sesia Il castello degli Avondo custodisce la collezione di oggetti d’interesse naturalistico, antiquario e sacrale costituita nel tempo dall’insegnante don Flo-rindo Piolo (1898-1973). Istituito nel 1958, il museo raccoglie materiali che spaziano infatti dalla geologia alla mineralogia, dall’archeologia all’arte medievale e moderna, fino ai libri antichi e agli arredi liturgici, con elementi pervenuti da tutta Italia, acquistati o donati da privati a don Piolo, e da questi con cura sistemati e inventariati negli anni [Mazzone 1992]. La sezione antica - formata ancora con gusto ottocentesco (Tav. 45, c) -include manufatti di epoca preistorica, romana e medioevale, recuperati soprattutto da siti del territorio di Serravalle (spiccano i reperti dal monte Fenera e da Naula). Prima della chiusura del museo - oggi in corso di sistemazione - la collezione di antichità era esposta in forma disomogenea all’interno di un grande mobile a muro, su dei ripiani e in altre piccole teche. L’inventario della raccolta, redatto da don Piolo, suddivide le collezioni di interesse archeologico in: Preistoria, Civiltà Etnisca, Civiltà Romana, Medioevo, Varie. Manca finora un riscontro puntuale fra i materiali conservati a Serravalle e 115