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cioè cacciando gli animali, pescando
i pesci e raccogliendo i frutti che la
natura spontaneamente · gli offriva.
Egli era incapace di ricostituire le
risorse che consumava; perciò, dopo
aver esaurito, vale a dire distrutto
le fonti di vita presenti in un determinato territorio, era costretto a
migrare in regioni ancora intatte, e
il ciclo ricominciava. L'uomo primitivo era quindi nomade per necessità e per la nutrizione di ogni
singolo individuo occorreva un grandissimo spazio. Perciò il numero dei
viventi era scarso : non lo si può
accertare con precisione, ma probabilmente non più di dieci milioni
di persone in tutto il pianeta, raggruppate in piccole comunità o tribù
disperse in vastissimi territori e
molto distanti tra di loro. Sappiamo
bene, invece, dai reperti archeologici, che la durata media della vita
umana era breve (pochissimi superavano i trent'anni), che le morti
violente erano la regola, e che le
comunità riuscivano ad equilibrare
il bilancio risorse-consumi limitando
rigorosamente il numero dei loro
membri, vale a dire perfezionando
l'opera naturale della scarsità di alimenti con la soppressione dei bambini, dei vecchi, dei malati. In questo
senso, durante un lunghissimo ed
oscuro periodo della storia dell'uomo, si è attuata una tremenda
selezione.

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Poi, all'alba del decimo millennio
a.C., cominciò a diffondersi in certe
zone del vicino Oriente, per quel
che ne sappiamo, una forma embrionale di agricoltura, che era probabilmente il frutto di pazienti osservazioni e di malcerti esperimenti.
L'uomo imparava a produrre ciò
che consumava come cibo, e ad allevare animali che erano preziosi alleati del suo lavoro. Anche qui le
cose procedettero con estrema lentezza, l'agricoltura fu una conquista
graduale che si diffuse grazie soprattutto ad una evoluzione culturale
che a poco a poco rendeva marginali le economie arcaiche ancora
fondate sull'attività predatoria. Le
terre migliori furono occupate dai
contadini che espulsero i cacciatori
o li trasformarono; poiché sapevano
ormai ricreare le risorse sul posto,
non ebbero più bisogno di migrare,
fondarono delle civiltà stanziali cioè
i primi villaggi di fango e gi~nchi