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Il primo della
classe non è
il più intelligente

noi otteniamo in a) un cerchio come
sezione

o

oppure un triangolo in b)

di Costante Scarpellini

Quando si parla di intelligenza
l'attenzione usuale, che si presta a
questo termine, corre subito a quel
qualcosa di vago e di indefinito che
è raffigurato come potenzialità e_d
energia che trova il suo organo di
funzionamento principale nell'organizzazione nervosa, specie cerebrale.
- Questa presa di posizione del
problema dell'intelligenza ha il pregio di convogliare una preliminare
parzialità di comprensione di essa e,
nel proseguimento delle applicazioni ,
sollecita una progressiva deformazione nella sequenza ded uttiva.
- Un'altra fonte di incomprensione
e di deformazione consiste nel credere usualmente che l' <\ intelligenza »
sia appannaggio degli uomini, cosicché si restringe la categoria dell'intelligenza a quei contenuti tipicamente umani e della cultura costruita dall'umanità.

***
L'intelligenza invece non è affatto
« una» parte fisicamente distinguibile dell' organismo come una componente esistente dal punto di vista
oggettivo, come cioè a"ente una
individualità e perciò una esistenza
a sé stante: essa è piuttosto un
nostro modo di riunire e di comprendere, cioè di strutturare e di
unificare comportamenti che, essendo concordanti, sono riassumi bili
in una categoria mentale.
Le defin izioni che si dànno di intelligenza esprimono appunto tale
punto di vista:
- È la capacità di adattamento,
dicono Stern (1914) e Piaget (1945);
Wechsler (1914) la ritiene la capacità

globale di agire intenzionalmente,
mentre Claparède (1932) la ritiene
la capacità di risolvere problemi
nuovJ.

***
Risulta chiaro dall'analisi di ciò che
concorre all'intelligenza, che essa è
una categoria mentale, perché sono
innumerevoli i fattori di essa; essa
è una unificazione di tante funzioni
che convengono unitariamente e
producono sia l'adattamento, sia la
direzionalità intenzionale, sia la soluzione di problemi .
Alla « intelligenza » concorrono
tante funzioni che, alla fin fine, noi
ritroviamo tutta la personalità: infatti concorrono le percezioni e
l'esperienza, le emozioni e il senso
di sicurezza, di autostima, di interesse, concorrono le stimolazioni
ambientali , le approvazioni oltre
che le funzioni fisiologiche biologiche
più fondamentali. Allora si arriva a
concepire l'intelligenza quella dimensione o aspetto della personalità
totale che ha a che fare con le
sintesi che opera per poter rendersi conto della realtà, per agire
direttivamente, per unificare dei
rapporti.
Per fare un esempio: se di un cono
noi facciamo alcune sezioni idealmente come le seguenti

a)

b)

ma non significa che esista il cerchio
nel cono o il triangolo se non dopo
l'operazione di sezione mentale.
Ne deriva che parlare di sviluppo
dell'intelligenza è parlare dello sviluppo della personalità in una direzione particolare, cioè quella della
funzione tipica e discriminante della
organizzazione direttiva e significativa.
Dopo ciò che si è accennato noi
possiamo renderei conto che l'intelligenza è quella funzionalità della
personalità totale che ha come
elemento specifico la direttiva attentiva e la comprensione di significato operativo che presiede la vita
anche quella animale.
Potremmo concludere che l'intelligenza è una funzione di comprensione di significati operativi.
Risulta chiaro perciò che è assurdo
misurare l'intelligenza, perché equivarrebbe a misurare con una uguale
dimensione (cioè con la quantità)
una serie di forze che noi unifichiamo nella categoria di intelligenza: noi pi uttosto possiamo renderei conto della «efficienza » della
personalità nel campo della comprensione dei significati, cioè misurare i risultati raggiunti nel campo
mentale e sintetico significativo.
Occorre ricordare a questo punto
che, come tutte le funzioni (da quella
del la digestione a quella del linguaggio e a quella della deambulazione ecc.), anche l'intelligenza presenta una gradualità di sviluppo.
Tale sviluppo non è solo quantitativo
ma si diversifica qualitativamente in
quanto ogni intervento di un nuovo
fattore in un sistema, che in questo
caso chiamiamo intelligenza, determina un cambiamento di direzionalità e funzionamento di tutto il
sistema.
Così per esempio la comprensione
significativa (che è ottenuta dalla
sintesi di relazioni) di un accendisigan e basata sulla ricerca dell'origine (storica, commerciale, 111-