31 Il primo della classe non è il più intelligente noi otteniamo in a) un cerchio come sezione o oppure un triangolo in b) di Costante Scarpellini Quando si parla di intelligenza l'attenzione usuale, che si presta a questo termine, corre subito a quel qualcosa di vago e di indefinito che è raffigurato come potenzialità e_d energia che trova il suo organo di funzionamento principale nell'organizzazione nervosa, specie cerebrale. - Questa presa di posizione del problema dell'intelligenza ha il pregio di convogliare una preliminare parzialità di comprensione di essa e, nel proseguimento delle applicazioni , sollecita una progressiva deformazione nella sequenza ded uttiva. - Un'altra fonte di incomprensione e di deformazione consiste nel credere usualmente che l' <\ intelligenza » sia appannaggio degli uomini, cosicché si restringe la categoria dell'intelligenza a quei contenuti tipicamente umani e della cultura costruita dall'umanità. *** L'intelligenza invece non è affatto « una» parte fisicamente distinguibile dell' organismo come una componente esistente dal punto di vista oggettivo, come cioè a"ente una individualità e perciò una esistenza a sé stante: essa è piuttosto un nostro modo di riunire e di comprendere, cioè di strutturare e di unificare comportamenti che, essendo concordanti, sono riassumi bili in una categoria mentale. Le defin izioni che si dànno di intelligenza esprimono appunto tale punto di vista: - È la capacità di adattamento, dicono Stern (1914) e Piaget (1945); Wechsler (1914) la ritiene la capacità globale di agire intenzionalmente, mentre Claparède (1932) la ritiene la capacità di risolvere problemi nuovJ. *** Risulta chiaro dall'analisi di ciò che concorre all'intelligenza, che essa è una categoria mentale, perché sono innumerevoli i fattori di essa; essa è una unificazione di tante funzioni che convengono unitariamente e producono sia l'adattamento, sia la direzionalità intenzionale, sia la soluzione di problemi . Alla « intelligenza » concorrono tante funzioni che, alla fin fine, noi ritroviamo tutta la personalità: infatti concorrono le percezioni e l'esperienza, le emozioni e il senso di sicurezza, di autostima, di interesse, concorrono le stimolazioni ambientali , le approvazioni oltre che le funzioni fisiologiche biologiche più fondamentali. Allora si arriva a concepire l'intelligenza quella dimensione o aspetto della personalità totale che ha a che fare con le sintesi che opera per poter rendersi conto della realtà, per agire direttivamente, per unificare dei rapporti. Per fare un esempio: se di un cono noi facciamo alcune sezioni idealmente come le seguenti a) b) ma non significa che esista il cerchio nel cono o il triangolo se non dopo l'operazione di sezione mentale. Ne deriva che parlare di sviluppo dell'intelligenza è parlare dello sviluppo della personalità in una direzione particolare, cioè quella della funzione tipica e discriminante della organizzazione direttiva e significativa. Dopo ciò che si è accennato noi possiamo renderei conto che l'intelligenza è quella funzionalità della personalità totale che ha come elemento specifico la direttiva attentiva e la comprensione di significato operativo che presiede la vita anche quella animale. Potremmo concludere che l'intelligenza è una funzione di comprensione di significati operativi. Risulta chiaro perciò che è assurdo misurare l'intelligenza, perché equivarrebbe a misurare con una uguale dimensione (cioè con la quantità) una serie di forze che noi unifichiamo nella categoria di intelligenza: noi pi uttosto possiamo renderei conto della «efficienza » della personalità nel campo della comprensione dei significati, cioè misurare i risultati raggiunti nel campo mentale e sintetico significativo. Occorre ricordare a questo punto che, come tutte le funzioni (da quella del la digestione a quella del linguaggio e a quella della deambulazione ecc.), anche l'intelligenza presenta una gradualità di sviluppo. Tale sviluppo non è solo quantitativo ma si diversifica qualitativamente in quanto ogni intervento di un nuovo fattore in un sistema, che in questo caso chiamiamo intelligenza, determina un cambiamento di direzionalità e funzionamento di tutto il sistema. Così per esempio la comprensione significativa (che è ottenuta dalla sintesi di relazioni) di un accendisigan e basata sulla ricerca dell'origine (storica, commerciale, 111-