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spiriti preclari. Ma vi arrivarono, coi
loro cavalletti e il parasole, anche i
vedutisti: i Lose, i Lory, il Wetzel, il
Falkeisen, il Cherubin , il Gonin e
/1101ti altri che con le loro tavole riprodotte e diffuse in tutta Europa
determ inarono non m eno degli scrittori e dei primi fotografi verbanesi,
come il Gaetini, il Ferraris, l'Imperatori e il We iss, l'afflusso del grande
turismo ottocentesco, servito dai primi
batte1!i a vapore, da1!e ferrovie, dalle
tram vie, da lle fim icolari e dalle catene de i grandi alberghi. So rsero in
quell'epoca, una dopo l'altra , le ville
di delizia e vi comparvero artisti stranieri com e il arincipe Troubetskoy e
celebri dame : la baronessa A ntonietta
Beyer Flemyng Saint-Leger che si
insta!!ò ne1!e isole di B rissago e la

baronessa Montesquion-Fezensac che
acquistò il Ronco delle Monache vicino a Maccagno e vi si rinchiuse, ricevendo solo di tempo in tempo certe
visite misteriose del re A lberto del
B elgio, suo de voto amm iratore, capace
di venire in treno da Bruxelles a Luino
p er poi far si portare in carrozza
dall'Hotel S implon alla vi!!a, dove
rendeva i dovuti omaggi alla solitaria
abitatrice dell'an tico convento.

* * *
Col 1914 e l'iniz io della guerra finisce
la grande epoca del lago , che dopo
aver visto la fuga di Heming way in
barca da Stresa a Brissago in « Addio
alle armi », riposerà fino all' armistiz io, e precisamen te fino al pomeriggio
del 4 no vembre 1918, quando sul mu-

raglione del porto di Intra, ul canun,
che era un vecchio pezzo d 'artiglieria
austriaco , ruppe tragicamente il lungo
sonno verbanese. Caricato dopo chissà
quanti ann i a salve per festegg iare la
vittoria, ul canun scoppiò come una
bomba facendo molte vittime tra la
gente in tripudio , quasi per dire che la
belle époq ue era finita e com inciavano i tempi difficili .
La conferenza di Locarno parve
risvegliare un' altra volta il lago
nel 1925 .
Duecentocinquanta g iornalisti si raccolsero e turbinarono intorno a Chamberlain, Briand, S tresemann , M ussolini, B enes e agli altri firmatar i (~i quel
patto di pace che era destina to ad
illudere la già morente Europa p er
poco più una decina d 'anni e fino al!a