-- AFRICA .c 3 dicembre 2003 - 85 partecipan - ~ - - - - ~~ - ~ -----------, olavori da un Continente I Una scoperta emozionante: l'arte che non ti aspettavi In una fredda e piovosa mattina di dicembre abbiamo cercato il caldo ed il sole dell'Africa alla Galleria d'Arte Moderna di Torino e, con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato una forma d'arte molto poco conosciuta e che ci ha favorevolmente impressionati . Si tratta di una mostra che illustra l'Africa, con la sua stupefacente storia e cultura e che raggruppa - provenienti dalle maggiori collezioni internazionali e dai musei di mezzo mondo - capolavori di arte africana. Sono esposte su ben tre piani, suddivise in quattro sezioni, oltre quattrocento opere. AI piano interrato - la par te più interessante ed antica - si trovano opere ed oggetti in terracotta, bronzo, sculture in pietra e legno provenienti dalle antiche civiltà di Nok, dalla città di Ife, dal regno del Benin. Le terracotte di Nok (villaggio in cui furono rinvenute durante gli scavi in una miniera per l'estrazione di minerali di zinco solo a metà del secolo scorso) risalgono all'ultimo millennio prima della nascita di Cristo. Gli oggetti in bronzo, anche loro venuti alla luce negli anni trenta del novecento, provengono dal sud Nigeria e sono di ottima fattura e di una bellezza sorprendente, molto raffinati. Immagini di defunti sovrani arrivano dalla città Santa diYoruba e venivano forgiati da gruppi di artigiani che trasmettevano il loro sapere e la loro arte esclusivamente oralmente ai loro giovani apprendisti (trattasi di fusioni in bronzo con alta percentuale di piombo di ottima fattura, molto apprezzata la scultura, a grandezza naturale, del gallo con cinque dita e quelle, a dimensioni ridotte , di guerrieri, figure di ermafrodita e di animali diversi). Le sculture in pietra provengono dalla Liberia e dalla Sierra Leone e testimoniano la civiltà delle popolazioni Sapi. AI piano terreno sono esposti gli avori afro-portoghesi, cose da sballo, finemente intagliati. Saliere, recipienti vari, cucchiai , olifanti, corni poi copricapi intessuti con fili di palma o di ananas, arazzi ed ancora libri, pergamene, incisioni, portolani antichi provenienti, i più belli, proprio dalla Biblioteca Reale e dall'Archivio di Stato di Torino. AI primo piano "La grande scultura dell'Africa nera" (statue policrome di materiali vari legno, metallo, tessuti di rafia, piume, pelli di diversi animali - maschere) e " L'arte Africana e le avanguardie del '900 ossia come l'Africa ha influenzato artisti come Matisse, A. Giacometti, Braque , Capogrossi, Picasso, Apollinaire , Guillaume, Modigliani, Gauguin, ecc. I capolavori esposti sono riccamente illustrati nel voluminoso catalogo edito dall'Artificio Skira di ben 368 pagine curato da Ezio Bassani. Fra le didascalie delle varie sale sono degne di nota queste due poesie: Ascolta più spesso le Cose Che gli Esseri. La voce del Fuoco s'intende, Ascolta la voce dell'Acqua. Ascolta il Vento Il Cespuglio che singhiozza E' il respiro degli Antenati . Quelli che sono morti non sono mai partiti: sono nell'Ombra che si dirada E nell'Ombra che si ispessisce. I Morti non sono sotto la Terra. Sono nell'Albero che freme , Sono nel Bosco che geme, Sono nell'Acqua che scorre , Sono nell'Acqua che dorme, Sono nella Capanna, sono in mezzo alla Folla. I Morti non sono morti. Nel nome di Cristo Avete alzato la mano sul dio della nostra fede E violato le pacifiche vestali del Tempio Scagliato il fulmine del cannone sui passi dell'antenato E bruciato il cerchio dei pitoni E fucilato il coccodrillo sacro Avete reciso il legame secolare E fatto schiavi gli uomini di buona volontà Avete vietato il tamburo. Le vostre leggi hanno proscritto lo stregone. Ah! Pace, pace! Nemmeno una messa mandinga Per il riposo dei Mani. da Mamadou Traore Diop "Mèmoire des Tambours" Birago Diop " Suoffles" Marco RINAUDO 39 l/IMP:RES SIOSISMO DI A.BMA.li) GUILLA.UMl!i 14 gennaio 2004 - 67 partecipanti L.:esposizione ospitata a Palazzo Bricherasio ci ha raccontato la vita di A Guillaumin, mettendo in luce il lavoro del grande pittore francese dell'8DO, certo non molto noto, ma fedele ed appassionato rappresentante dell'impressionismo, il cui messaggio - vale sottolinearlo - è improntato alla libertà Guillaumin partecipa con tre opere, insieme ad altri 30 artisti impressionisti, ad una prima esposizione a Parigi nell'aprile 1874. Il pittore intervenrà successivamente ad altre sei esposizioni. Abbiamo definito l'Artista appassionato e fedeleAppassionato perché, nonostante le difficoltà iniziali relative sia alle condizioni economiche sia alla iniziale considerazione ostile dei critici e del pubblico, continua l'esperienza pittorica con Cèzanne (devoto amico), Renoir, Pissarro, Monet, Sisley, Morisot, Van Gogh (amico, protettore e mercante delle sue tele) ed altri,accomunati dal desiderio di rinnovare l'arte e da un amore gioioso per la vita in tutti i suoi aspetti. Fedele perché non cambia la sua tecnica di dipingere, anche se una grossa vincita al lotto gli permette una certa agiatezza ed ha modo di conoscere altre realtà. Una visione di Parigi apre specificatamente la rassegna, che prosegue con diverse altre importanti opere dell'artista comparate con quelle dei pittori impressionisti già citati, permettendo di evidenziare legami o differenze. E' da sottolineare infatti che la grande rivoluzione di questo pittore francese è la tecnica, la quale cerca di riprodunre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile al vero e che le specificità dell'impressionismo, ripetiamo coscienziosamente messe in risalto da Guillaumin, sono: i soggetti delle opere rappresentati da spazi urbani; la pittura "en plain air" con i dipinti illuminati dalla luce naturale (anticipando la pittura moderna); i colpi di luce e di colori (sono utilizzati solo i colori puri, non esiste il chiaro-scuro (anche le ombre sono colorate), per esaltare la sensazione luminosa sono accostati i colori complementari. Ciò premesso,infatti,si possono osservare nell'esposizione, due atteggiamenti diversi tra i pittori impressionisti. Pittori come Monet, che propongono sensazioni visive pure, senza preoccuparsi delle forme, dall'altro pittori, come Cezanne e Degas, che utilizzano la tecnica impressionista per proponre la visione di forme inserite in uno spazio, utilizzando appunto luce e colore. Mentre Monet dissolve le forme nella luce. Interessante e bella dawero questa rassegna! Maria Grazia BUSICO