sero ", "II bagno di Diana", sono quadri belli nell'insieme; le giovani figure femminili hanno corpi sodi, opulenti e sensuali delle donne emiliane, con volti e profili forti , gli abiti con eleganti drappeggi e belle acconciature. I bimbi, invece, pur essendo piuttosto paffutelli, non sono sempre altrettanto graziosi nell'espressione. Si prosegue con opere che illustrano personaggi storici (Cleopatra), ritratti e scene bibliche (gli Evangelisti e la Maddalena), episodi della storia sacra (II figliol prodigo) e mitologici (Semiramide, Abramo che ripudia Agar e il figlio Ismaele, Loth e le figlie, Sansone e D alila, le Sibille, Venere con Amore e Marte - icona della mostra), tutti quadri con toni, colo re e luce cha si rifanno al MILANO "IL GUERCI NO e la CERTOSA di GAREGNANO" 17 dicembre 2003 - 55 partecipanti L'uscita odierna del nostro Gruppo Culturale ha come meta Milano - Palazzo Reale - per la visita alla mostra del Guercino e, nel pomeriggio, alla Certosa di Garegnano. Il traffico notevole sia in uscita da Torino che in entrata a Milano, ci fa arrivare un po' in r itardo; il percorso a piedi verso P.zza del Duomo (Duomo attualmente in restauro e perciò nascosto sotto teloni e ponteggi) ci permette di vedere il centro della città vestita a festa per il Natale, ma con il solito via vai frettoloso di una qualsiasi giornata lavorat iva. Le guide ci atten dono e, divisi in due gruppi, iniziamo la visita alla mostra che presenta un centinaio di quadri provenienti dall'Italia e da musei esteri. Giovan Francesco Barbieri - detto il Guercino per vi a di un suo difetto all 'occhio destro (come appare in un unico suo autoritratto esposto) nacque a Cento nel 1591 e trascorse la sua vita sempre in questa zona, spostandosi pochissime volte e per brevi periodi solo per raggiungere Ferrara, Venezia, Roma e Bologn a, dove l'artista morì a 75 ann i. E' stato uno dei più importanti pittori del '600. Il percorso inizia con opere di pittori che lo anticiparono; il pi ù importante fra tutti fu Ludovico C arracci, suo primo maestro, che lo sostenne moltissimo permettendogli fin da giovane di lavorare per privati dipingendo quadri con temi sacri e paesaggi. "La Madonna della pappa", "La Madonna del pas- Caravaggio. Come facilmente si può intuire, il Guercino lavorava moltissimo. A 30 an ni , Guercino venne invitato a Roma dal Papa G regorio XV per decorare la loggia delle benedizioni in San Pietro. Il lavoro fu poi interrotto per la morte del Pontefice e l'artista fece ritorno in Emilia. Asp irava soprattutto a prend ere il posto di Guido Reni, altro importante pittore dell'epoca e titolare della cattedra all'Accademia di Bologna, con una bottega con circa 200 apprendisti . Quando egli morì, Guercino ereditò anche la cattedra. Bella nell'insieme questa esposizione, ma quando, al termine, ripercorriamo a ritroso il percorso della mostra guardando con più calma e attenzione, non ci sfugge la notevole somiglianza tra loro di tutti i volti, che fa ipotizzare che molte opere furono in buona parte eseguite dalla sua scuola e non dal Guercino. La sig.a Paola, nostra guida per il pomeriggio, che ben conosciamo per la sua notevole e precisa preparazione culturale e che abbiamo incontrato più vo lte nelle nostre visite a Milano, sostiene che "si poteva fare di più e meglio", puntualizzando proprio il discorso sulle botteghe artistiche che, a quei tempi, lavoravano senza sosta. La sig.a Paola ci accompagna, nel pomeriggio, alla visita alla Certosa di Garegnano. La Certosa che si vede oggi è una chiesa di stile tardo-rinascimentale della secon da metà del '500 tra le più insigni nel suo genere in Lombardia, decorata e arricchita da grandi maestri dell'epoca. Nulla è rimasto dell'antico complesso trecentesco in forma gotica e mattoni rossi che l'Arcivescovo di Milano, Giovanni Visconti, fece erigere per suo volere, in quanto egli, personaggio pubblico con molti impegni, non aveva sufficiente tempo da dedicare alle preghiere ed allora incaricò i monaci certosini di pregare al posto suo. Tra i suoi vasti possedimenti, scelse il bosco della Merlata e la chiesa fu per molti anni un rifugio sicuro per viandanti e pellegrini, anche se la zona era frequentata da briganti e malintenzionati . La chiesa è dedicata alla B.Y. Maria Madre di Dio. Anche il poeta F. Petra rca soggiornò qui per trovare pace e tranquillità dopo il suo deludente soggiorno alla corte pontificia di Avignone. Oggi l'interno della chiesa, a navata unica, ha le pareti interamente ricoperte da affreschi (e pertanto dai milanesi detta, con un po' di esagerazione, la Cappella Sistina di Milano) raffiguranti la vita e l'opera di S. Bruno, fondatore dell'ordine dei certosini, la cu i statua è situata in una nicchia nella facciat a. I monaci , però , dovette ro abbandonare la Certosa verso la fine del 1700 in seguito alla soppressione dell'ordine; tutti i beni, i terreni , gli arred i sacri e una fornita biblioteca furono in parte venduti ed in parte rubati. La Certosa ha subito ulteriori notevoli restauri agli inizi del '900 e poi nel 2000 in occasione del Giubileo......... . Oggi questa chiesa è una parrocchia di Garegnano ed è ormai inglobata nel tessuto urbano di Milano, in una zona periferica ed industriale, soffocata dall'intenso traffico stradale. Dopo quasi tre ore, termina la visita a questo sito; salutiamo cordialmente con un arrivederci la Sig.a Paola e riprendiamo il pullman per Torino. Giuseppina AIELLO