CORSO DI GEROMOTRICITÀ
Il IOgiugno, con il consuelO pranzo presso il Circo lo Ricreal ivo di Ri valta, si è conclu so il
Corso di Gcromolricil il.
In quell a bell a cornice di pi anle rigogliose e fi ori vari opinl i, è SlalO bello salularsi, augurarsi una buona eSIaie di riposo e svago e promellersi di rilornare a ollobre, presso la "noslra"
paleslra di Corso Ferrucci.
Che dire del Corso? È una ripeli zione di quanlo espresso l'anno precedenle, ma è veramenle SIaI O altrellanlo piacevole ripercorrere insieme l' iler, crescere in di ffi coltà, di esercizi
semplici e dolci (sempre meno), che ci hanno sgranchilo le membra, so llelicalo lo spirilo allegro che alberga in ciascuno di noi (qualsivoglia siano le vicende vissule), perché insieme
si Sia megli o, e slimolalo le facoltà mnemoniche atlraverso i sapienli comandi dosati gradualmente dalla braviss ima Insegnante, a cui va il nostro apprezzamento e ringraziamento.
Assai piacevo le è Slal a anche la chiu sura di ciascuna ora di lezione con i "ballelli", OppOrlU-

namenle semp li ficali nei mov imenli dall ' Insegnante, che ci hanno fa llo selllire (anche se per
soli pochi minu li) .. "prolagonisli" .. del folkl ore delle fesle paesane, perché la musica
scuole la falllas ia ed è un grande ve icol o di allegri a.
Un ringraziamenl o all e Funzioni del San Pao lo che hanno im messo nelle alli vilà del Circolo queslO benefi co Corso e un invilo all a panecipazione a coloro che non hanno ancora avuIO il piacere di lavorare in am icizia di venendosi, lenendos i per mano, chiamandosi semplicemenle per nome, senza accorgersi del passare del lempo: sì, perché in Piazza Bernini un 'ora vola veramente.

Quindi ai reslii un moni to: NON È MAI TROPPO TARDI per senlirsi megli o!
C. Cllaccarilli Clorici

UN VEJÒT

UN VECCHIETTO

J 'é ' n vejòt ch 'a l'ha na feuja
posà còtia ' n sei capel:
da na pianta d' una lèja
l'é ri và come dal cel.

C' è un vecchietto che ha una foglia
posata soflice sul cappello:
da una pianta d' un viale
è arrivata come dal cielo.

Sol e vent a l' han brusala:
l' ha linì la soa giornà.
Vent e pieuva l' han fru stala,
lin che ancheuj a l' é cascà.

Sole e vento l'hanno bruciata:
ha linito la sua giornata.
Vento e pioggia l'hanno logorata,
tinché oggi è cascata.

El vejòt setà ' n sia banca
pensa forse al temp pì bel.
Pensa e spera. L' ha la feuj a
Ilosà còtia ' n sei capél.

Il vecchietto seduto sulla panca
pensa forse al tempo più bello.
Pensa e spera. Ha la foglia
posata soflice sul cappello.

Marco Fantini

Parlata di Alassio - Poiché ogni nonno ha i suoi ricordi.
I RICORDI DI UN NONNO
I RECÒ RDI DE ' N NONNU

Mi sembra ieri quando da bambino
dentro ai carrugi, coi pantaloni strappati
mi nascondel'o nel giocare a "Guardia ladro"
fra la gente adulta dal passo indaffarato.
Mi sembra ieri, quando piccolino,
i Miei mi hanno messo in mano a mia Zia
che a scuola mi ha portato piangendo
tirandomi a strappi con le sue due mani.
Mi sembra ieri quando uomo fatto
l'Istituto San Paolo mi ha assunto al lal'oro
quando una donna che ora è mia moglie
mi ha portato all ' altare.
Mi sembra ieri quando soldato al fronte
sotto le bombe la morte ho schivato
quando la luce hanno l'isto le mie bambine
che, donne oggi, si sono trol'ate marito.
Mi sembra ieri, ma adesso siamo all ' oggi
Il tempo se n' è andato comc saetta
Conto gli anni da quando sono nato
Pcr un nonno in terra sono una bella fetta .

U me pò sèr.a quande maUetin
drentu ai cal'llggi, cui causùi strassài,
e m' acciaUòvu zigandu a "Guardia laddri"
fra e gènte grandi dai passi indaffa~ai.
U me pò sè r.a, quandc piccenìn,
i mèi i m' han messu in man a me Lalàn
ch ' a m' ha purtàu a·a sco~a cin de ciànti
ti r.andume a streppÌ!i cue so due mano
U me pò sèra quande, ommu fàu ,
u San Paulu u m' ha piàu a tral'aiò,
quandc ' n donna, che aÌ! a l'è me muié,
a m' ha 11lIrtàu dau Preve a mat-idò.
U me pò sè~a quande sUl'dattu au fronte
sutta de bumbe a pelle e m' ho schil'Ìlu,
quande a liixe i han vistu e me matétte
che, donne anciii, ma ~iu i s' han trul'àu.
U me pò sèf.a, ma aù e semlllu au "oggi",
U tèmpu u se n'è andàu cumme saetta.
E contu i anni da quande e sun nasciiiu.
Pe ' n nonnu in tèra i sun ' na bella fetta.

Santino Bruno Pezzuolo (Pesso)
(Composizione premiata al HPrem;o Naziollale Gronchi 1994"

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