LE STAGIONI In base ai prezzi medi di mercato e alla composlzlOne, è facile dedurre che i costi per la stessa quantità di sostanze proteiche in linea di massima sono crescenti nell' ordine: uova, carne di pollo, carne suina, carne di vitellone, carne di vitello, mentre i valori energetici di queste merci decrescono pressochè nello stesso ordine. Conviene quindi spostare la domanda verso i costi più bassi. Concetti analoghi recentemente sono stati anche sottolineati dal Ministro dell' agricoltura (<< Convegno di studio sull' orientamento dei consumi alimentari », Roma, I41uglio 1964). La carne di pollo, di cui parliamo, è quella che proviene dagli animali «di allevamento », il cui prezzo al dettaglio è assai più basso di quello dei polli « da cortile »: ad esempio, a Torino attualmente sta come !OO a 170. I consumatori considerano questi ultimi più gustosi, ma la prevenzione che spesso li anima verso ·i primi, ritenuti non igienici, a tutt' oggi non ha trovato alcuna seria giusti1ìcazione, basata su fondamenti scienti1ìci. Un celIDO merita ancora la carne di coniglio. Il suo prezzo in Italia è elevato. Occorre però tenere presente che nel nostro Paese la cunicoltura non è ancora praticata su basi industriali. Quella in auge nelle aziende agricole ha carattere familiare e basi empiriche, pertanto è spesso danneggiata dall' alta mortalità. Quando sarà industrializzata e poggerà su basi razionali, cosa non difficile, ci fornirà con abbondanza carne nutriente e digeribile, a prezzi assai più bassi degli attuali. Quasi un decennio fa in Francia a cura del Ministero delle fmanze era stato consigliato di consumare di preferenza carne di pollo al posto delle carni bovine. Lo spostamento dei consumi è tanto più utile in Italia: i Paesi che dispongono di un patrimonio bovino insufficiente e la cui bilancia commerciale è in passivo hanno particolare interesse di incrementare gli allevamenti di polli e di conigli ed i consunti delle loro carni. E lo spostamento della domanda rappresenta una necessità a carattere non transitorio anche perchè si prevede che i prezzi dei bovini sui mercati mondiali per un lungo periodo di tempo tendano all' aumento. IL MERCEOLOGO