ANTOLOGIA CLASSICA STORIA DELLA RICCHEZZA Sebbene John Maynard Keynes (1883- 1946) sia il più citato economista moderno, le sue opere sono ancora poco tradotte e poco lette in Italia. Le pagine seguenti , tratte da « Ecollolllic Possibi/i/ies fo r Ollr Grandchi/drw » e pubblicate la prima volta nel 1930, poi raccolte dall'editore R upert H art-Davis negli « Essays iII Persllasiol/.» (Londra 1952), non forniscono una visione dei rivoluzionari apporti teorici del grande economista inglese, ma ne illustrano l'ampiezza degli orizzonti e la fede nel progresso um ano . Ci auguriamo che invoglino gli editori e i lettori italiani a una pill intima conoscenza di Keynes. Dalle prinussune epoche a noi note - duemila anni prima di Cristo, tanto per farci un'idea - sino all'inizio del xvm secolo, non vi fu un gran mutamento nel livello di vita dell'individuo medio delle società civilizzate. Vi furono alti e bassi, ovviamente: pestilenze, guerre e carestie inframezzate da periodi di prosperità. Ma non vi fu un progresso continuo e fortissimo. Si può forse parlare, nei quattromila anni precedenti il Settecento, di alcuni periodi migliori degli altri del 50%, al massimo del 100%. Questo lento progresso, o questa mancanza di progresso che dir si voglia, fu dovuta a due motivi: alla pratica inesistenza di miglioramenti tecnici ed alla incapacità del capitale di accumularsi. L'assenza di grandi ritrovati tecnici, nel periodo che va dalla preistoria ad epoche relativamente moderne, è veramente notevole. Pressoché ogni cosa di . importanza