ANGOLI

ECONOMICI

PIAZZA
CARLO ALBERTO

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In quest' epoca cosi antitradizionalista, forse la piìl
antitradizionalista delle gioventù sta creando, in piazza
Carlo Alberto, a Torino, anzi ha già creato, una tradi.;.
zione non diversa da quella dei biisiard del buon tempo
antico: un mercato. Ecco, né piìl né meno di esso. Un
ambiente fisico, un ambiente umano, una merce di scambio.
Siamo in una piazza, oggi, dal clima, dall' atmosfera
diversa da quella di Piazza Bodoni, anche se qualche
canale segreto possa correre tra l'una e l'altra. Siamo su
di un suolo che ha antiche patenti di nobiltà, anche se
come piazza pubblica ha poco più di cent'anni. Su di esso
han corso e giocato a piedi e a cavallo tanti figli e nipoti
e pronipoti di Emanuele Filiberto il muto. Principe di
Carignano, all' ombra difensiva del muro del giardino
che stava dietro al gran Palazzo Carignano (la parte
antica). Dove oggi sta sorgendo la nuova Biblioteca
Nazionale, con la neoclassica facciata del Castelli, gli
amatissimi cavalli scalpitavano e nitrivano quando vedevano arrivare i principini vogliosi di montarli e di giostrare con essi. Per poco vi poté correre e scorrazzare
Carlo Alberto, e l'ultimo fu Vittorio Emanuele II, perché
suo padre, con senso regalmente civico, donò gran parte
di quel giardino alla città per far proseguire Via Carlo
Alberto fino a Via Po.
E proprio qui, su questa piazza, si arrestò il cavallo di
bronzo di Carlo Alberto, di fronte alle sue ex scuderie.
E insieme, circondati da un granatiere, un bèrsagliere,