ANGOLI ECONOMICI PIAZZA CARLO ALBERTO 58 In quest' epoca cosi antitradizionalista, forse la piìl antitradizionalista delle gioventù sta creando, in piazza Carlo Alberto, a Torino, anzi ha già creato, una tradi.;. zione non diversa da quella dei biisiard del buon tempo antico: un mercato. Ecco, né piìl né meno di esso. Un ambiente fisico, un ambiente umano, una merce di scambio. Siamo in una piazza, oggi, dal clima, dall' atmosfera diversa da quella di Piazza Bodoni, anche se qualche canale segreto possa correre tra l'una e l'altra. Siamo su di un suolo che ha antiche patenti di nobiltà, anche se come piazza pubblica ha poco più di cent'anni. Su di esso han corso e giocato a piedi e a cavallo tanti figli e nipoti e pronipoti di Emanuele Filiberto il muto. Principe di Carignano, all' ombra difensiva del muro del giardino che stava dietro al gran Palazzo Carignano (la parte antica). Dove oggi sta sorgendo la nuova Biblioteca Nazionale, con la neoclassica facciata del Castelli, gli amatissimi cavalli scalpitavano e nitrivano quando vedevano arrivare i principini vogliosi di montarli e di giostrare con essi. Per poco vi poté correre e scorrazzare Carlo Alberto, e l'ultimo fu Vittorio Emanuele II, perché suo padre, con senso regalmente civico, donò gran parte di quel giardino alla città per far proseguire Via Carlo Alberto fino a Via Po. E proprio qui, su questa piazza, si arrestò il cavallo di bronzo di Carlo Alberto, di fronte alle sue ex scuderie. E insieme, circondati da un granatiere, un bèrsagliere,