S.M.E. può essere individuato nel fatto che esso è in grado di incentivare
questa volontà politica, facendo avanzare un disegno unitario europeo.
Da c iò dunque ris ulta la duplice importanza di chiarire fin dall'inizio l'obiettivo della moneta europea, sia per rafforzare la volontà politica necessaria,
si a per agevolare la gesti one della transizione indicando un traguardo certo
per superare le difficoltà economiche.
I limiti del progetto: lo S.M.E. e il bilancio federale europeo
Le soluzioni prospettate debbono essere giudicate ancora insufficienti anche da un altro punt o di vista. Lo S.M.E. non deve esaurirsi all'aspetto monetario. La creazione del sistema monetario europeo richiede la convergenza delle politiche nazionali. Affinché questa convergenza non sia intollerabilmente onerosa per i paesi a valuta debole è necessario il rafforzamento -l'adeguamento all'obiettivo dell'Unione monetaria - delle politiche
comuni, e ciò pone in questione in primo luogo la dimensione della spesa
pubblica europea.
Ma a quest o fine occorre dire che il lavoro svolto dalla Commissione Mac
Dougall (16 ) ha stimato con precisione la dimensione del bilancio comunitario necessario per avviare l'unificazione monetaria e ha concluso che un
bilancio di dimensioni vicine a quelle dell'attuale budget comunitario può
essere sufficiente, ove se ne razionalizzi la gestione. Per rendere compatibile anche per i paesi a valuta debole l'Unione monetaria con gli obiettivi
interni della piena occupazione e dello sviluppo equilibrato sono necessarie, fin dall'inizio, una polit ica di stabilizzazione congiunturale comune, una
politica monetaria unitaria e la riduzione degli squilibri regionali; ciò richie de che il bilancio passi dall'attuale 0,7% del prodotto interno lordo della Comunità al 2,5%. L'obiettivo è realistico: la Comunità spende già lo 0,7% del
prodotto interno lordo europeo, circa 1'1 % potrebbe essere coperto con
trasferimenti di spese nazionali, quindi la spesa effettiva supplementare si
riduce in realtà all'1 % (circa 15 miliardi di dollari). Con questa spesa sarebbe possibile ottenere una correzione di circa il1 0% della diseguaglianza dei
redditi, una correzione pari al 65% della «fiscal capacity » dei paesi più poveri rispetto alla media europea, una politica regionale significativa e schemi di intervento per fronteggiare il ciclo economico.
Sulla base di questo metro l'ammontare dei trasferimenti di reddito dai paesi ad economia forte verso i partners comunitari più deboli, finora prospettati per agevolare la convergenza delle economie comunitarie nella fase di
avvio della stabilizzazione dei cambi, risulta inadeguato. I trasferimenti prospettati risultano inoltre inadeguati dal punto di vista qualitativo, in quanto
ancora concepiti come misura di solidarietà internazionale al di fuori di un
bilancio federale europeo gestito autonomamente dagli organi europei.
Ciò significa che come è necessario rafforzare lo S.M.E. stabilendo fin
dall'inizio la data per la creazione della moneta europea, così è necessario

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