BEENABDO BEL LOTTO detto il CANALETTO (n. a Venezia il 30 gennaio 1720, m. a Varsavia il 17 ottobre 1780) Veduta dell’antico ponte sul Po a Torino (su tela: alt. m. 1,285, largh. m. 1,73; firmato a sinistra in basso: «Bernardo Bellotto d° il Canaletto F.e») Nell’estate 1745 il Bellotto dipinse due quadri a Torino per incarico del re di Sardegna Carlo Emanuele III, una veduta di Torino dal lato del giardino del palazzo reale e questa veduta del ponte sul Po; n’ebbe in pagamento 975 lire piemontesi per quadro, e non risulta che abbia dipinto altro in Piemonte, donde subito partì per recarsi a Monaco, poi a Dresda, a Vienna, a Varsavia, a Pietroburgo e di nuovo a Varsavia, chiamato in queste città dalla sua fama di vedutista. È questo dipinto — con la Veduta della Gazzada ch’è a Brera — il capolavoro italiano del nipote dell’altro, e più celebre, « Canaletto », Antonio Canal; e resta una delle più belle « vedute » del Settecento italiano. L’autore stesso dovette valutarne l’importanza, ritraendosi al cavalletto in primo piano a sinistra, con altri due personaggi, probabilmente artisti della Corte sabauda. L’opera è anche importante come documento, perchè mostra qual era il borgo di Po alla metà del Settecento, la chiesa del Monte dei Cappuccini con la cupola originaria del Vittozzi, l’esatto aspetto — prima di successive aggiunte — del lontano Castello del Valentino (il Brinckmann se ne valse per un suo studio su questo monumento), e quello assai primitivo dell’antico ponte, metà in legno e metà in muratura con un posto di guardia al suo centro, un poco più a monte di quello attuale napoleonico, terminato sotto Vittorio Emanuele I. Il quadro fu esposto alla «Mostra della pittura italiana del Sei e Settecento» a Firenze nel 1922, alla « Mostra del Settecento italiano » del 1929 a Venezia, alla « Mostra d’arte italiana » a Londra nel 1930, alla « Mostra d’arte italiana » a Parigi nel 1935, alla « Mostra del Barocco piemontese » a Torino nel 1937. 48