Palazzo Manzini, la scala
La sua planimetria ricalca uno schema usuale: il portone d’ingresso, che si apre su un cortile porticato, è in asse con un secondo androne che immette in uno spazio di servizio con giardino. Interessante è il cancello liberty che lega la sua sommità alla volta soprastante realizzando un’inconsueta apertura circolare verso il giardino.
90. Palazzo Portapuglia via Garibaldi, 62
Questa residenza nobiliare fu costruita verso la fine del Seicento dai conti Portapuglia che vi abitarono fino al Novecento. Ora è di proprietà della famiglia Manfredi. La fabbrica si svolge in profondità attorno a due cortili; dall’androne d’ingresso si passa ad uno spazioso porticato dal quale si apre, a destra, il cortile principale mediato dalle colonne e dalle semplici panchine in pietra. In questo caso il por-
tico è luogo di passaggio obbligato e unica comunicazione con il secondo cortile. Tale funzione è sottolineata dalla carreggiata per le carrozze che corre sul suo acciottolato ancora intatto secondo uno schema insolito per Piacenza ma frequente a Bologna. Sul porticato si apre pure l’accesso allo scalone d’onore che è sormontato da un compatto stucco con lo stemma di famiglia. Un semplice vano racchiude le due rampe della scala ove le scure statue lignee risaltano per il loro sinuoso movimento.
91. Palazzo Cerri via Garibaldi, 64
Il palazzo appartenne fin dalla seconda metà del XVII secolo ai Cerri, conti di Suzano dal 1683, che ne sono ancora proprietari; a loro certamente si deve l’attuale sistemazione dell’edificio. La fabbrica si apre in due cortili che
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