babile infatti che tali tipi di rilievo fossero usati come « completamento esplicativo » di monumenti onorari prima che il concetto storico narrativo della successione dei fatti assumesse una posizione dominante nell’ornamento di tali costruzioni. C’è tra questi importanti « documenti » dell’arte romana un bassorilievo con la testa di un guerriero che ha la stessa nobile trattazione delle figure scolpite sull’Ara Pacis, e in quel volto aleggia un’espressione talmente nobile e idealizzata da far pensare ad una creazione che derivi direttamente dalle più pure fonti del-l’ellenismo.
     Ma ecco altri due rilievi di carattere celebrativo, di cui uno raffigurante un ufficiale Attorniato dai suoi soldati. Si tratta probabilmente di una scena di « adlo-cutio » nella quale, per la sovrapposizione a più piani della scena e per il modellato dei capelli, riecheggiano i motivi delle sculture dell’arco di Traiano a Benevento.
     L’altro rappresenta un guerriero loricato, che accompagna un personaggio vestito di tunica e mantello, e non è improbabile l’identificazione di un ufficiale con il suo attendente. La modesta composizione rivela un carattere di maggiore provincialismo e rientra nei limiti del periodo augusteo.
Stele di Fulvius Philologus. Museo di Antichità di Torino.
Testina femminile in pietra. Da Susa. Museo di Antichità di Torino.
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