le esterne scene del paesaggio, altresì non era immemore di analoghi ritmi architettonici disciplinanti i bassorilievi sin dall'epoca romanica. Nei tre frontoni stanno: al centro la comunione della Maddalena avanti ad un Santo mitrato ed un altare con la pisside sacrificale; a sinistra, sotto due arcatelle trilobate, il sonno nel letto di morte ; a destra, sotto altre due arcatelle, altre due glorificazioni ultraterrene della Santa vestita solo dei suoi lunghi capelli, simbolicamente allusivi in modo canonico. Il ligneo bassorilievo presenta traccie di cromie in rosso e bleu e motivi geometrici floreali. L'opera si deve ad un cam-pionese, ad un aostano oppure ad un francese? La agitata acri-tudine rivela un artista affetto da caratteri paesani corretti da esperienze cosmopolite. Se si opta per la tesi che fossero commacine le maestranze operanti nell'architettura sacra non si vede perché non potrebbero essere lombarde anche quelle delle attività plastiche, tanto più che i capitelli e gli ornati lapidei costituivano l'esercitazione di base dei marangoni associati ai picapietra ed ai muratori sciamanti per il mondo, che in quel momento si riunificava all'insegna dell'internazionalità stilistica gotica. Non si può non riprendere l'accennato accostamento della ritmica falsariga geometrica del bassorilievo di Carema con quelle di più antichi bassorilievi romanici; per esempio con le scene bibliche scolpite da Wiligelmo sulla facciata del Duomo di Modena, le quali vengono disciplinate in H» 8; fig 12. ^ lunghe serie di archetti pensili, interrotti da colonne che scendono a terra, sotto i quali si Centesco: Madonna muovono i personaggi collocati in sintonia musicale ed in disciplina lirica con gli stessi, eretta con Bambino in Pure distanziati nei tempi (perché Wiligelmo è coevo di quel « certo uomo, Lanfranco di bracd9 (particolare), . , ., , . f , .,. , - , proveniente da Carema nome, mirabile architetto» del monumento emiliano, operante tra il 1099 ed il 1106; ed il (MuseoCivico,Torino). bassorilievo canavesano potrebb'essere dell'inizio del secolo xiv) i due esemplari in parola appartengono ad una stessa matrice di preferenze formali a largo raggio evolutivo. Enzo Carli ha interpretata la terminazione superiore tricuspidale quale risonanza lombarda. I processi trasformativi delle mode artistiche furono più lenti di quanto si creda comunemente. Per chi interessi tale aggancio alla parlata tarda commacina dell'arte borgognona-savo-iarda, confronti questo palliotto con il quadrittico scultureo coevo di S. Stefano d'Aosta. Le preferenze del gusto dell'archiacuto si protrassero nella valle fino nei secoli xvi e xvn. In Carema stessa si fa notare una cappella (vicina alla casa degli Hugoni) ed una fontana pubblica con scolpiti lo stemma crociato sabaudo e lo stemma gigliato d'Angiò. Sotto il monogramma di Gesù, allusivamente, è scritto: « Si quis sities veniat ad me et bibat». Dicono sia stata eseguita solo nel 1572 (II, 8; fig. 1). 126