Sui generici influssi foppeschi, padovani, fiamminghi, forse ferraresi (Pesenti, 1963) dell’affresco mi sembra che sia generale l’accordo della critica. In particolare, l’iconografia della Resurrezione, quale appare in questo affresco, il Cristo che sorge con lo stendardo, simbolo di vittoria, dal sepolcro scoperchiato, suscitando il terrore delle guardie, più volte ripetuta in forma simile nelle imprese decorative in cui, come qui, appaiono presenti Bonifacio Bembo e Zanetto Bugatto (rimane ancora la « Resurrezione », analoga a questa pavese, della Cappella del Castello Sforzesco di Milano; così doveva essere secondo gli ordini di Galeazzo Maria Sforza [Baroni-Samek Ludovici, p. Ili] « in la camera della Cappella del Castello di Pavia » nella « volta dela finestra la resurrectione de Christo quale esca dal se-pulchro », o nella Chiesetta di Santa Maria delle Grazie, presso Vigevano, fatta erigere dal duca Galeazzo Maria, per cui vengono pagati « m. Zaneto e compagni pen-tori » « per spexa e manifati fate in lo Christo de la Resurrectione con la bandera in mane...; item per figure 6 zoe li zudei intorno a la dita Resuretione »), è presente in Rogier Van der Weyden (e nel cosiddetto Maestro di Flémalle, per la cui identificazione con Rogier si veda V. Denis, voce relativa a Rogier Van der Weyden in « Enciclopedia Universale dell’Arte », xiv, col. 861-865; [71] II prospetto del Collegio sulla piazza Gbislieri. [72] Prospetto del Collegio Castiglioni sulla piazza Gbislieri, e mappa della piazza eseguita nel 1724 dall’ingegnere M. A. Andreolli. con Robert Campin in M. Davies, s.d.) e frequente più tardi in D. Bouts e in Memling. La presenza di Zanetto Bugatto nella compagnia dei frescanti fa pensare possibile che dai fiamminghi più che da Mantegna (si pensi alla tavoletta nella predella della pala di San Zeno) sia stato desunto questo tema (va rilevato che la posizione in cui è raffigurato Cristo, sollevato sopra il sepolcro è però diversa sia dai fiamminghi sia da Mantegna, che lo rappresentano nell’atto di uscire o appena uscito dal sepolcro). Nell’affresco pavese l’artista pare soffermarsi con particolare interesse sulle figure dei soldati sorpresi dal-