7 SCRITTURA INEDITA Del P. jdb a t e D. BENEDETTO CASTELLI SOPRA LA MOLA DI GENZANO. ADI’ 2 6. GENNAJO l 6 4 O. Io andai a riconofccre la Mola di Genzano dell’ Eccmo Signor Duca Cefarino, e vidi prima alla sboccatura della Forma del Lago di Nemi la Mola abbandonata dei Signori Savelli, dalla quale fi vede, che l’acqua corre precipitofamente per il follò verfo la Mola del Signor Duca , imboccandoli in una fcrmetta murata, la quale porta l’acqua alla Mola, con tanto declive per il follo avanti la Formetta, che flimo,che farebbe foverchio, per far macinare, un’altra Mola avanti l’imboccatura. Di più offervai, che trabocca fuori del folio, e va a male qualche quantità d’acqua, la quale conservata, e condotta alla Mola del Signor Duca, farebbe di buono ajuto, e fervizio. In oltre intefi , che al tempo dell’adacquare gli Orti delle cipolle, fi leva tutta l’acqua alla Mola con disordine, e notabile pregiudizio; e di più con l’occafione .di macerare i lini fi lafcia ancora andar a male di molta acqua; ai quali di-fordini fi potrà rimediare facilmente; poiché vengono ad effere non folo di pregiudizio alla Mola del Signor Duca, ma ancora alle Mole dei Signori Savelli. Oileivai ancora, che nella Forma ftcìla murata l’acqua corre con gran velocità per avere declive di più di 7. palmi; tal che quando fi rialzafiero le. fponde della Forma murata, fortificandole con Speroni ne-cefiarj, fi potrebbe guadagnare comodamente quattro, o cinque palmi di caduta alla Mola ; cofa, eh’ è di grandiflima importanza, per dare maggior impeto alla Mola. Di più avendo offervato, che l’acqua dopo effer calcata nella Mo-conservava una gran corrente nei follo per lo fpazio di 12. canne, Sito