dèl P. Ab. Casteli. ^ L’altro c, che facendo impeto l’acqua dell’ Arone in mare, ed all’incontro contrattando il rigurgito del mare con l’Arone, nel confine del contratto fi viene a radunare fott’acqua quali un dotto d’arena a guifa d’un trincerane, il quale ora farà maggiore, ora minore, fecondo che i venti faranno più, o meno impetuofi, e quello doli® impedendo l’tifata dell’ acqua deil’Arone, Io fa rialzare ; ma ceffata la furia del vento la forza dell'acqua del fiume taglia, ed apre quel dotto, e fa un canale, che fcarica felicemente 1’ acque nel mare, e in confeguenza il follò fi sbatta, e però il difordine è di poco momento. Dalle colè dette di fo-pra li conchiude, che due vantaggi importantittìmi rifultano dalla noflra operazione. Il primo e, che lo (colo fatto, ed aperto di nuovo, Scaricherà più facilmente l’acque, e l’utile farà grande: il fecondo farà, che ne’ tempi di piogge, e di piene deli’Arone non avremo mai tanto rigurgito d’acqua dentro terra, quanto s’aveva nella sboccatura vecchia, e così il danno farà tcnuiflìmo. Ma acciocché la fuddctta opera polia fare il fuo buon effetto totale, fi dovranno efeguire gli ordini, che V. S. Lima conobbe neceifarj, mentre ci trovammo a Macarefe. I. Si dovrà Scavare di nuovo il fondo del follò nuovo fino fotto il livello dell’Arone un palmo almeno, cominciando alla sboccatura nuova, e portando quel piano fino alla prefa dell’acqua nel follo vecchio delle Pagliete ; e fi dovrà allargare il medefimo folio il doppio più di quel-lo, che fi trova al prefente, cttendo flato fatto in quello principio per una pruova. II. E’ necelfario rinettare tutto il folio vecchio delle Pagliete, e Scavare in elio una cunetta larga ò , o 7. palmi, tanto fonda, che con’ duca il piano del fotto nuovo vicino alle Pagliete III. Si dovranno levare totalmente que’ dotti, ed inegualità di fondi, che di prefente fono nel folio. Imperocché lafciato che Ila un dottò Solo nel fondo, fi renderà inutile tutto l’altro Scavamento tanto fopra, quanto fotto il detto dotto. IV. Si noti, che non balia far bene le dette operazioni; ma è neceiiario attendere diligentemente al mantenimento dell’opera , cioè T$m. ir. 0 a ri'