LETTERA SESTA ORIGINALE INEDITA D'ANDREA AR RIGHETTI AL P. AB. CASTELLI. \ lettera di Vollra Paternità mi fu refa in tempo, che non mi fu pjilibiie darle rifpolta col pailato ordinario ; però la priego a fcu-furmi . Non potrò dire a Vollra Paternità cofa di foflanza intorno al negozio del lago di Bientina , e Scrrezza , per eifcre tutti quelli Signori, che pofTòno iapeme qualche cola, per le ville, ed io eiTerne interamente al bujo . Ma non mi fcord'erò per quello di procurare, che redi fervita, come vegga il Sig Cav. Incontrilo altri,che polla eiìer-ne infirmato. Si ritrova parimenti al Poggio colla Corte V inventore dello sfiatatoio, il quale non m’allìcurano, che voglia dar fuora la fabbrica di ef-fo; poiché quando fi fece quello, eh’è fui Ponte vecchio, non volle,, che nelluno vedrtle come (lava polfo ben dirle, per quello mi vietT rPerito, che opera beniflìmo, evacuando tutta l’aria, che fi raguna in q elle parti, fenza che elea pure una gocciola d'acqua.. Sebbene que-fte invenzioni fono più neceliarie per i condotti piccioli, e poco forzati; piiehe quando conducono gran quantità d’acqua,, e che fono sforzati , coinè quello ncliro, trovo, che fi cacciano-avanti l’arii, e ogni altro impedimento; dopo però che s’è cavata bene la prima volta, e datagli l’acqua con quella dfcrezione, che fi ricerca ; cofa , che non anno i piccioli,, e- poco forzati ; ma fi fece più per fare quell’ei>e-nenza, che per btfoguo, che ve ne folie,. dand ale nuova con quei!’occhione , che- l’invenzione di quell’armatura di pietre per il noilro co.a-ri b ni fimo, non avendo in otto meli fatta cofa alcuna con-opinione quali di ciafcuno ; eh’ è quanto m occorre dire a Volita H z. Fa.