PREFAZIONE; 3 lavori fin dalla loro infanzia , a niun’ altra cura s’ abbandona-rono le non a quella che forma il principale oggetto del loro flato. Nò, il fudore, e la polvere che gli ricuopre, la pelle aria dal Sole, o ritirata dal freddo , le lacere vefti non mi fanno veruna illufione. Mi fono più volte trattenuto con alcuna di quelle buone perfone, e le ho conofciute dotate di un naturale buon fenno, e capaci di ben riflettere su le loro operazioni ; ma troppo arduamente occupate dalle loro fatiche, badar non poflònoa delle curiofe ricerche; affaccendati fempre nei lavori manca loro il tempo di riflettere ; ed i bifogni per la fuflìftenza delle loro Famiglie gli coftringono a feguire , fenza poterfene slontanare , le pratiche che hanno ricevuto da’ loro Padri. Coftoro per la maggior parte fanno a maraviglia ciò che hanno vifto, e ri-vifto ; e fanno anche di tanto in tanto delle offervazioni che li conducono a meglio operare, o a fchivare qualche inconveniente che rifulra dalla pratica {labilità. ; ma rinti da UH piccolo circolo d’idee , il loro naturai talento non gli pone in grado di tirar tutte quelle confeguenze, che fuggerir potrebbero a quelli le loro proprie operazioni. Badiamo bene di non trattar da Automati quelli fem-plici, e buoni Lavoranti : io di buona voglia confeffo effere flati quelli i miei primi M^eftri ; ma non bifogna poi pervaderli che quelli pollano faper tutto intorno a quelle cofe, da cui fono occupati . Io dunque non ho creduto avvilirli , quando ho penfato che abbifognava foccorrerli . Ma prevalendoci dei lumi flflci , non bifogna che prefumiamo troppo dei noftri lumi ; guardiamoci dal cominciare ad immaginare dei fiftemi per farli fervir di bafe a degli fpeziofi raziocini ; fcanfiamo il pericolo di generalizzar troppo i fatti particolari ; fiamo perfuafi, che fe la fabbrica che d’inalzar fi tenta non è piantata full’offervazio-ne, e fulla efperienza, poco potrà durare. Quando ci Veglieremo , vedremo diffipat^ in un momento tutte quelle lufinghiere fperanze , che un grato fogno fatte aveva nafcere in noi. E fio come ora non fi tratta di fare un Romanzo, nè di rapprefenta-re falfe immagini, ma di efporre dei fatti, dobbiamo procurare di non abbandonala troppo alle produzioni dell’ immaginazio- A 2 ne,