L I B. I. C A. P. L no credito, che il fugo, acciocché polla paflar nelle Piante, debba effer ridotto in vapore. Quando ciò folle, il falnitro, il fai marino, il tartaro vitriolato , ec. oon potrebbero pailare in natura nelle Piante, perchè quelli fali mezzani non fi fublimano nelle dilli dazioni, ereilano nella cucurbita, fpeziaimente quando la dillillazione fi faccia a fuoco lento; ma ficcomeabbiamo provato nel noltro Libro della Fifica dei vegetabili , che vi fono delle tinture nei vegetabili, che molto alto fi fublimano , non è altrimenti da forprenderli, che i fali mezzani fciolti nell’ acqua pollano pailare ben formati nei vafetti delle Piante. Io credo bensì , che per efempio in un terreno affai concimato in cui vedefi da ogni banda vegetare il nitro , le Piante avranno in loro più di quello lale, che in qualunque altro luogo, come pure degli altri fali mezzani che probabilmente fi iql-fevano nelle piante infieme col fugo; ma credo che gl’ ideili fa-li fi trovino lempre in tutte le fpecie di piante, che fono foli te a rattenerli : che gli alcali fomminillrino tutti più, o meno di fai marino; la Tamarici, e l’Affenzio, dei fali vitriolici ; la Parietaria , la Coclearia, la Borraggine, la Lavanda, ec.del nitro . Ritorneremo fui propofito di quelli fali neutri (a): voglio intanto difcorrere di quei fali, che meritano veramente il nome di fali etfenziali. . . I fali elfenziali hanno in loro molta materia craffa , giacché fi abbruciano quando lì mettono fui la. paletta rovente , e danno, quando fi iliilano nella Aorta, dell’olio fetido. Tra i fali eifen-ziali alcuni fono dolci , ed altri acidiflìmi : tale appunto fi è il l'ale eflenziale dell’Acetofa. .. Lo zùcchero di Canna, o d'Acero, che ha un fapore dolcff-fimo, è il fale eflenziale delle Canne, o dell’Acero (b ) perchè eilraefi dal liquore fpremuto, oche cola da quelle piante, dopo che è (lato chiarificato, depurato, e concentrato a un certo grado. Credo che l’iiteflb fale eftrar fi polla da molti frutti di fapore zuccherato; perchè mi ricordo, che in un anno affai caldo (nel 1719) trovai dello zucchero criitallizzato dentro i granelli dell’uva mofcadella da me fpiccati da una Pergola efpoita al Sole di mezzo giorno. Trovanfi anche dei criftalli crafli , e mal formati nelle uve palle, e fecche al Sole, e nella fapa fatta con uve molto mature , e vi fi trovano anche dei criftalli acidi, che molto al tartaro crudo fi affòmigliano. Cqnfeffò non ef-fermi riufcito di cavar fuora dello zucchero granito dal fugo G 2 delle ( a ) Io fo attualmente delle fperienze per rifchiarare quella quelhone, che in fatti lo merita. — ... (¿1 Vegga fi la preparazione dello zucchero d Acero nel noltro irana- to degli alberi, e degli arbuili alla parola, ^cero.