L I B. I. CAP. V. 95 dei falcetti legnofi inferiti in quelli > o iìa per mezzo della co- municazione laterale del fugo • Da quanto abbiamo detto può dedurli , che non bifogna attribuire alla fola pofitura la denfìtà, e la grodezza degli drati le°no(ì le quali chiaramente fi vede edere derivanti dalle diver-fe^caufe, che determinano il fugo a paflare abbondante più in una, che in un’altra parte dell’albero. Ma ficcome i legni delle meridionali Provincie di quello Regno fono certamente più mafficci, più compatti , più denfi, e più folidi dei legni delle Provincie fettentrionali ; così abbiamo anche per ciò voluto tentare di conoicere , fe nell’ ideilo albero foibe il le«no più denfo da quella parte del corpo efpoda al mezzogiorno3 , che dall’ altra rivolta a fettentrione ; e quindi abbiamo fatti fegare in tavole alcuni corpi degli alberi , in guifache il tratto della fega folle diretto da fettentrione all’ offro , avendo in tal maniera le tavole, il di cui legno era mezzo crefciu-to dalla parte di mezzogiorno , e l’altro mezzo a fettentrione . Siccome per far queda efperienza abbiamo fcelti gli alberi ifo-lati , e dove non conofcevafi che le radici fodero vigorofe più da una, che dall’altra parte, ci lufingavamo di poter giungere a didinguere qual potelfe edere di quedi legni la porzione di maggiore gravità fpecifica, e quale fode la più denfa, col mettere le dette tavole a galleggiar full’ acqua , oilervando poi da qual banda adondadero di più . Ma molti inevitabili accidenti fi fono frappodi alla felice riufcita di tali efperienze. Era d’uopo primieramente che le tavole fodero in ogni loro parte grode ugualmente ; e queda non era neppure la cofa più difficile : era anche d’uopo che fodero adolutamente dritte , perfette fenza alcun nocchio, fenza il minimo diacciolo, e fenza inferzione di rami e di radici , poiché tutte quede circodanze cambiano la fpecifica gravità dei legnami . I nodri tentativi furono dunque inutili , e damo dati obbligati a rinunziare dal fare tali efperienze in grande : ma le abbiamo poi eleguite in piccolo , con attentidima cura, col pefare nell’ aria , e nell’ acqua dei pezzi di legno prefi dalla parte del fettentrione , e dal mezzogiorno dell’ idedo albero, e attaccati alla fcorza, per timore di non prendere i pezzi di diverfa età; lo che pure altera la gravità del legno , dovendo negli alberi vigorofi il legno più vecchio edere anche il più pedante . Ecco il refultato delle dette efperienze ^ cavato tale e quale dai nodri Regidri. i. 'Prima Efperienza. Abbiamo fatti venire tre pezzi di diverfeQuercie atterrate nel medefimo giorno , avendo fatto degnare con diligenza lappane