Lib. I. Cap. II. Della Scorza. p contenterò d’avvertire, che avendo io pollo dentro a dei tubi di cri-ftallo ( Fig. 8.) pieni d’acqua, dei giovani rami d’albero, ho vedute Tav. I.fig. 8. molte bolle d’aria attaccate a quelle protuberanze della teffitura cellulare . E' ella forfè 1’ aria che efce dalla pianta, oppure fono le bolle che erano reftate attaccate alla teffitura cellulare, e divenute fono piò fenfibili quando il calor del Sole le ha rarefatte ? Quella è una que-ilione che fi efaminerà in appreffo • ma io duro fatica a credere che quelle eminenze formate fieno dai vali elterni : poiché fe ne fcappa qualche liquore , bifogna eh’ egli fia molto tenue , o molto analogo all’ acqua ; altrimenti egli farebbefi manifellatò per mezzo d’una nuvola eh’ io non ho potuto dillinguere . Egli è per altro vero, che fopra di alcune feorze vedefi la materia di alcune fecrezioni • quella è talvolta una follanza mellifiua , conte full’ Acero ; talvolta una follanza gommofa, come fui Pioppo • o un fugo concreto, come fui Cipreffo . L’Epidermide è di diverfo colore fugli alberi di diverfe ipeeie, c fulle diverfe parti d’un iileffo albero. Sul tronco della Betula ella è bianca e lucida, e fui rami ella è più fiora ; grigia e cenerina fui Sufino • inargentata e rafia fui Ciriegio ; verde fui teneri rami del Mandorlo e del Pefio, cenerina fui groffi rami • bruna fu molti alberi , fuorché fui giovani rampolli, fu cui è fempre verde. Non pretendo già d’ afierire che quella membrana, la quale il più delle volte è trafparente , non partecipi alcun poco del colóre dei corpi da lei ricoperti ; dico fidamente che ella contribuifce al colore della feorza ellerna degli alberi , poiché togliendola , vi fi fcuopre fotto una follanza di colore molto diverfo. Ciò che fino ad ora ho accennato è applicabile foltanto all’ Epidermide che i novelli rami ricuopre, poiché, come ho già detto, fu dei groffi tronchi trovafi quella a brani morti e feccati . E per ciò-comprendere, balla il riflettere, che quella membrana fecca, arida, e che par morta, ila dillefa fu di un Cilindro che continuamente s’in-groffa. Quindi ben fi comprende, che venendo l’albero fempre più graffo , ella fi deve rompere , ma ella è cofa anche più fingolare il concepirla capace d’ellenfione in tutte le fue dimenfioni : eppure ella lo è in quanto alla groflezza dei rami , poiché il fililo d’un’ albero giovane il più delle volte arriva ad una confiderabile gvoffezza, prima che l’Epidermide che lo rivelle comparifca fenlìbilmente lacerato '