Di S, Benedetto Abbate." y 7
I Padroni s’ubbidifcono à cenni. Ritorniamo alla con-verfione di Pietro : Conner fus Dominus, refpexit Petrum « Già n’udifte gli applaufi , & il Dottiffimo Silveira vo ne ipone con giudizio , gli arcani : fe)
Dominus , dum lap Cum, acfragilem Difcipulum, benigno intuitu elevat. Eccovi ad un pallo, ò Signori, in cui. non vi farà rincrefcevole,per far giustizia al merito del Santo mio, adorarne onnipotente lo {guardo. Obligati dal credito dovuto all’Evangelo,adorafte l’onnipotenza in un’occhiata di CriftorDm/zw refpexit-,ma fe dagli fguardi di Benedetto feguirono duplicati i ptodiggj , C. non un fole Pietro,ma due fventurati n’ottennero nell’ illello tempo il follie vo, rette hic dicitur Domi nus, Domi* nus ■ raddopiategli l’attributo, per non defraudare un_> punto alla grandezza, all’eftenfione del fuo valore. Mentirei, fe vi diced! il contrario , che quelle glorie^ fono ordinarie de’ Santi, fenza pregiudizio del Redentore , ch’à viva voce ce n’afficura : Majora horum faciet. All’offeiN a ìVt pietatis intuitu, mi fervono àgiu-fto pefo. le parole del Silveira,(/) Petrum folvat à catena peccatorum, quibus miferyime- aflrittus erat, mirò Grillo in faccia l’intimorito Simone. Mà che . Statim Gallus cantavit, & recordatus efl Petrus verbi ]efu . Per render avveduto ilDilcepolo , quali non bairafle lo {guardo del Nazareno, fi ricerca il canto d’ un Gallo, à rifve-gliar la memoria del già vaticinato misfatto. Il Gallo fu cooperatore, affieme con un occhiata di Crifto, deh la Con verfione di Pietro . Intuitus Ghrifti, mi fuggeri-fce Ambrogio, (g) caufafuit ut Petrus fecundum Galli cantum adverteret, qui priorem non advertit, & recordaretur verbilefu ‘,e. le un Gallo, con infinuar rimembranze d’ eterna vita, fù l’Angelo di Pietro ; Pofquam Gallus cantavit } legge Origene, Poftquam Angelus Dei dall	ma-
(f) Sylveir.to: ult.lib.8.cap.$.num.%6. (f 'jSylv^tom.iil.lib.'ì cap.$.nu.ÿy. ( g ) D.Arnbr.apudSylveir,