4 d’ edere involti nei difadri della Guerra me-defima, ma celierà la maraviglia (ubico che lì rifletta ai modi co’quali quella materia è Hata trattata fino dai fuoi principj . Fù il primo Alberigo Gentile Italiano , che tentalfe d’introdurre un fiiìema di Giudi-zia anche tra lo drepito dell’ armi, e credè che anche la forza e la violenza, dalla fola ne-ceflità giudicata, folle fottopofla a qualche regola di ragione, oltre la quale diventafle ingiufla , e queda regola egli dectò ai Popoli guerreggiami in un libro (i) affatto nuovo fc non per la maniera con cui era fcritto, almeno per la materia. Non è che avanti di lui non fentiflero gli uomini, che tanto 1’ aggreflòre, che l’affali-to in guerra aveano dei diritti, e delle obbligazioni dipendenti dal loro dato attuale di for- (i) Il Libro ha per titolo de Iure Belli e fù pubblicato nell’anno 15811., c così quafi quarant’ anni avanti 1’ opera celebre di Ugone Grozio, de Iure Belli e? pacis.