Delle Leggi .Xii.XXV. Cap.XIII. Sj noi iìam perfuafi, ch’ei l’ami tuttora, e voi ere-: 9, deté il contrarioj e perché così peniate, diftrug-„ gete col ferro, e col fuoco chi fi trova in errore 5, sì perdonabile , di creder, cioè, che Dio(a)con* „ tinui ad amare ciò, ch’egli amò. Se fiete crudeli rjlpetto a noi , |o fiete anche „ di più rifpetto a’noftri figliuoli: li fate abbruciare „ perché feguono le ispirazioni date lor da quei ta-„ li che la legge naturale , e le leggi di tu^t’i po-,, poli mfe^nan loro rifpettar come Dei, „ Vi privale del vantaggio, che vi ha dato Copra. „ ì Maomettani la maniera, colla quale fi é la lo-,, ro religione (labilità: allorché coloro fi glorianq „ del numero de’ lor fedeli, voi dite a’ medefimi > „ che gli acquilo loro la forza, e che col ferro di-„ latarqno la lor religione: e perché fiabiìite voi 5, dunque la yoftra col fuoco? ,, Allorché volete farci voftri, vi popghiamo in-„ nanzi pna forbente, dalla quale vi gloriate di di-„ feendere, Ci rifpondete, che la voftra religione è ,, nuova , ma che è divina: e lo provate , dall’ efi* 3, ferii dilatata colla perfecuzione de1 Pagani , e co! 3, Sangue de’ vofiri Martiri : ma voi ora fate la par? j, te de’ Dìocleziani, ed a noi fate fare lq yoilra. ,, Vi feongiuriamo, non già per l’onnipotente Id? ,, dio, ch? é da voi, e da poi fervitq, ma pel Cri? fio, il quale ci dite d’ aver adunta 1’ umana con-w dizione per proporvi efempli, che poifiateimitare: 9, vi (congiuriamo a diportarvi gon npi jn quella 3, guifa, che fi diporterebbe egli ffeflo , fe ancor fi 9, trovatile Copra la terra. Voi volete , che noi fia? 3, mo Criffiani, e voi non volete efferlo. ,, Ma (e non volete eifer Criffiani, fiate almeno 9, uomini ; trattateci come voi farefte, fe non aven-w do che quei deboli barlumi di giuffizia, che cid$ F 1 » ì? <a) E* laforgente dell’accecamento degli Ebrei il no» Comprendere > che l’economia del Vangelo fi trova nelP ordine de’Divini difegni ; e che perciò viene ad efiftjf Ì*11? confeguenaa di fua fteifa immutabilità *