X H7 X nazionale che spinge, e V argine della legge che respinge. Nè il mal maggiore è allor che questo ceda. Lo stato della nazione è in tal caso di trovarsi aggravata da una soprabbondanza dannosa, che produce non solo una infinità di op-pilazioni nei minuti canali; ma ostruisce anche talvolta i vasi maggiori, onde ne segue l’affanno, e la oppressione di tutto il corpo. In tal augustia ella si sforza, se così può dirsi, di espellere l’umor morboso che le nuoce di ritenere, e si procura da se stessa una secrezion necessaria per liberarsi dalla pericolosa ripienezza , che senza un tal soccorso diverrebbe mortale. Io non griderò per questo col Genovesi: Guai a quelle nazioni che non hanno contrabbandi (i). Questa esclamazion così aperta, e così contraddittoria ai suoi principi, se ci fa da una parte conoscere quanto sia imperiosa la forza della verità, ella è però dall’ altra sommamente condannabile e scandalosa, mentre anima i cittadini al contrabbando, e al disprezzo della legge, la quale qualunque sia, dev’essere, finché sussiste, rispettata. E’dunque manifesto, se non m’inganno, che il delitto di esportazione delle materie prime fu fabbricato dall'interesse degli artefici, e dalla fantasia dei Colbertisti; difesso non consiste se non nella nostra pregiudicata opinione; che non è veramente se non un delitto di sistema, e di leso Col-bertismo, e che forse si può dire non molto dissimile da quelle opinioni di stregonerie, di magie, di sortilegi, di suffumigi, di spiriti succubi ed incubi, ed altre simili follie, che noi abbiamo seriamente, e per tanto tempo credute e (i) I contrabbandi, egli dice, servono di stimolo alle arti , al commercio, e alla fatica ec. Genov. Lez. di Econ. Civ. Lib. I. Gap. 25.