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                    Dei provvedimenti pubblici e'c. 155
                              Num. XVI.
                  Maniera onejìa di provvedere i Mercati.
    "PER mezzo di principi affatto differen-JL ti , vale a dite con quelli uclla probità medefima, e moifi dal defiderio di follevare il popolo , Perfone rifpettabili avevano penlato che nel tempo di care-ftia o di femplice fcarfezza , anche nei tempi di pericolo fidamente, o di timore fi potette provvedere i mercati delle Città, con cavare dei grani, e delle farine da alcuni magazzini desinati a quello ufo, e mantenuti a fpefe del Sovrano, o dell’am-minillrazione Municipale . Parigi e alcune altre Città fono Hate in quello cafo .
         Il tutto di quello fillema conlìileva in far comprare nei tempi, e nei luoghi ove lì vendevano dei grani di meno buona qualità, a riempirne i magazzini per conto del Re , o della Città, a tenerli in feròo fino al tempo della carellia, e a venderli allora pubblicamente un poco al difotto del prezzo corrente .
         Quello fillema, il quale non è fondato che fopra 1* umanità fembra eccellente a prima villa, con tutto ciò noi lo G 6                                 cri-