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CRONICA
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(pome fu prefo in Mugello Francefilo di Tonini a-fo Dsvizi, e uno figliuolo di Mefer Piero Benint, eh' erano colpevoli del detto trattato , e al detto Francefco fu mozza la te fi a , e l’altro fa condannato in fior.
mille d' oro, e campò la vita, e andò a confine.
A
CAP. Vili.
ANcora venendo da Bologna Francefco di Tommafo Davìzi infiemecon un figliuolo di Meffer Piero Benini molto giovane, li quali erano colpevoli del detto trattato, e per quello mettere ad efecuzione venivano a Firenze ; e innanzi che entraflèro nella Città , feppono, come Samminiato d’ Vguiccioz-zo era pielo..- di che elli Cubicamente fi vol-fono indietro per tornare a Bologna, donde eran partiti per venire a Firenze, e andandone per iftrada, molto collo le guardie ,che v’erano già polle , li vollono rirenere, ma quelli cominciarono a Fuggire . Di che feguì, che levato contro a loro il rumore da’ pae-fani furono prefi ,e menati al Podellà di Barberino , che per l'alvo modo, e con grande compagnia li mandaffe al Podeftà di Firenze. Avutili , e tormentatili, ebbe dal detto Francefco di Tommafo, come egli era colpevole del detto trattato , e come 1' aveva faputo, e per metterlo ad effetto venia allora a Firenze. E ancora diflè chi doveva effere con loro al detto trattato , e a cui egli aveva detto quello, eh’ egli aveva rifpofto , e nomi-nonne molti per colpevoli di quelli, che non aveva nominati Samminiato diUguicciozzo . Di che il podellà ad! ventidue di Novembre condannò il detto Francefco di Tommafo Da vizi nella perfona , e nell’avere, e il detto dì gli fe tagliare la tella in fui Prato dirimpetto a Santo Nofri,e fu fatto per quelli della Balia, che il figliuolo di Meflèr Piero B.eni-ni, perocché era molto giovane, che aveva meno di diciaflètte anni, ed era fiato condotto come fanciullo alle fopraddette cole , che il Podeftà non gli togheffe la vita, nè membro; di che il Podeftà il condannò in fiorini mille d’oro a pagare infra un mefe, e man-dollo a confine, e altre gravezze gli pofe affai , e lafciollo, e poiché .ebbe pagato, tut te Paître cole offervò.

Come in Firenze furono "date grandi Balie a Priori , e ad altri offici, acciocché provedef-fero al ripofo della Terra.
CAP. IX.
LI Priori, poiché furono certifia Samminiato diUguicciozzo del trattato detto, fubito eleffono più Cittadini , che gli confi-gliaflèro di quello, che fuflè da fare, li quali tutti rapportarono, che Balia fi deffe per li opportuni configli di potere provvedere a
E
quelle cofe, che foffono bene , e pace della Città. Di che li Priori, avuti i configli, prefono Balia eglino , e li loro Collegi, e Capitani della Parte Guelfa, e Dieci della Balia, e agli Otto della Guardia , e a’Sei della Mer-catanzia, e a venti altri Cittadini, cioè cinque per quartiere, che furono in tutto novanta uomini da provvedere a quello, che allora vedefièro effere di bifogno, e fu la detta Balia con molti ialvicondotti.
Come per quelli della Balia furono fatte molte cofe contro a' colpevoli del detto trattato.
C A P. X.
LI Priori infieme con quelli della Balia, e
Cittadini, e altri Ufficiali feciono , e diliberarono adì venti di Novembre 1400. che certi caporali Cittadini, li quali erano li più colpevoli del fopraddetto trattato, anzi principali , e ordinatori, e facitori di quello , a-veffono addofib molte gravezze, tra le quali fu, che chi li uccideflè,aveffe di quelli fiorini tremila dal Comune, e di quali fiorini du-miia, e di quali fiorini millecinquecento, e ancora chi di colloro alcuno uccidefle, s’elli avelie bando , foffe ribandito di qualunque bando, eziandio fe aveflè bando di rubello; e ancora, che quello cotale ,che ’1 faceffe, pò-teffe ribandire due altri sbanditi,cui gli pia-cefi’e , e eh’ egli avelie privilegio di potere fempre portare l’arme per la Città , e per lo contado di Firenze. E tra’quali sbanditi, ch’ebbero addoffo quelle gravezze , furono quelli caporali: Salveftro di Meflèr Rofiode’ Ricci, e Tommafo fuo fratello , e Ajdingo di Uguicciozzo de’ Ricci, e Gherardo di Mef-fer Benedetto degli Alberti , e Bernardo di Iacopo degli Alberti, e Piero di Bartolommeo degli Alberti , e Antonio di Giovanni de’Medici, e Benedetto de' Mangiadori da Samminiato,e Filippo da Zollara di quelli da Cignano, e altri. Poi feciono i detti della Balia il detto dì, che tutti coloro , che foffe-ro per colpevoli del fopraddetto trartato con-dennati dal prelènte Podeftà,aveflòno dietro fiorini cinquecento d’oro doverli dare a chi gli uccidefle più preflò a Firenze , che dugen-tocinquama miglia, e da indi in là non gli doverle avere chi gli uccidefle. E quello fu fatto, perchè elli fleflòno lungi dalla Città. Poi ancora feciono li detti della Balia, che tutta la famiglia de’Medici non porcile av.e-t re ufficio di Comune da allora a venti anni avvenire, falvochè certi di loro furono eccettuati; e anche furono podi a federe per venti anni tutti li Ricci, eccetto certi di loro ,e anche furon polli a federe tutti li Alberti per venti anni, eccettuato li figliuoli di Meflèr Niccolaio degli Alberti.
Co-