DI PIERO MINERBETTE
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fo a quindici migliaia d’ uomini a piede , tra’ quali erano moiri Cittadini , e Contadini di Padova, 1 quali v’andavano di voloncà. E ancora v’era grande gente de’Cittadini, e Contadini di Verona ; e però furono sì grande numero di gente a piedi . In quella olle fu Mefl’er Francefto Novello Signore di Padova , e Altore da Faenza per lo fanciullo di Mefl’er Antonio della Scala, che fu Signore di Verona, con altri Tedefchi , e Taliani ; grandi caporali vi furono, e cavalcato prima verfo Vicenza.- E quivi per forza prefono una bailla, eh’ era tra Vicenza , e Verona , ch’era del Conte di Vertù, e poi n’andorno in fui Veronefe, e quivi attediarono un Ca-ftello, che fi chiama 1’ Age, e molti dì il combatterono, e noi potero avere, e poi fi parti-ron di quindi adì nove di Gennaio, e ordinati , e ichierati paflàro il fiume della Lue, c nel pafl’are del fiume trovorono bulla riva di là molta gente d’ arme di quella del Conte di Vertù, la quale v’era venuta per contraltare il paflàrc del fiume, e fu tra loro battaglia. La gente del Conte di Vertù vi fu feonfitta, e cacciata infino dentro alle Porti di Verona, e funne affai moiri, e prefi più di centocinquanta uomini. E la gente della lega fi puofe a campo a Santa Lucia, e cor-fono per lo paefe , e prelono grande preda ; e flati quivi alquanti dì, fi partirono, e andarono verfo Mantova, e puofonfi a campo pretto alla Città a quattro miglia, e trovarono, e prefooo in quelle contrade grande quantità di beftiame. Poi mandaro a dire al Signore di Mantova, che s’egli non prende! fe concórrila colli collegati, che il fuo paeft tutto rìiftruggerebbono, e quegli prefe rifpi-ro alquanti dì adiliberarfi di quello, che velerie fare , e in quello tempo nacque, che il Capitano dubitando de’tradimenti d’ Attore da Faenza , de’ quali era maeflro, e il Capitano feppe, com ’egli s’era accozzato con alcuni paefani a parlamentare di notte,e per quello fubito levò il campo, e tornoffi inverfo Padova, e pofefi a campo tra Vicenza, e Ve rona: Ma il Signore di Padova fe n’andò a Padova. Attore fubito fi partì dal campo, e con veloce andamento fe n’ andò a Faenza, e molti della gente , che v* era di volontà , fi partirò del campo , e andaronfene in più luoghi. Diflefi , e così ditte il Capitano, eh’ era la verità, che Attore in uno parlamento doveva uccidere Metter Giovanni Aguto, e Metter Francefco Signore di Padova , e per quello modo doveva rompere il campo ; e tutto facea a petizione del Conte di Vertù.
À
D
Come la gente del Conte di Vertu cavalcò fui Bolognefe, perchè ritrae fono la gente loro da Padova.
CAP. XLVIII.
E
COme la gente della lega fu tornata , la gente, e li Caporali del Conte di Tota. II.
B
240 Vertù, eh’ erano a Verona , fi partirono quindi, e vennero a Parma , e di quindi cor-fono fui Modanefe, e fui Bologne le , e prefono grande preda d’ uomini, c di beftiame . E quello feciono, credendo, che per quella cagione li Bolognefi mandaflèro per la loro gente, ch’era verfo Padova, penfando, che le la gente de’Bolognefi fi partifl'ed la , dove ella era, il campo delia lega Crebbe divifo , e non potrebbe piu cavalcare le Terre dei Conte. Ma li Bolognefi conobbero bene que-fio avvilo,e però non ritrattone la loro gente da Padova , ma voltono innanzi patire quello danno, che fare quello, che il Tiranno decelerava . b u bello quello avvilo che fece la gence dei Conte di Vertù , fe a loro rotte venuto fatto.- ma fu conofciuto ; e quelli fi ritornarono a Verona molto tutto.
Come il Signore di Mantova fece tagliare la te fia alla moglie > perchè il Conte di Vertù li fece credere, eh'ella il tradiva a petizione del fratello.
CAP. XLIX.
C

IL Conte di Vertù, quando Ceppe, chs la gente della lega il cavalcava, fi pensò di fare, che il Signore di Mantova , che avea per moglie una delie figliuole di Mefier Bernabò Viiconti, non fi partirebbe dalla fua compagnia. Di che egli avea gran paura •„ perocché Mefl’er Carlo , figliuolo di Metter Bernabò Visconti era nel campo della lega ; e fece così, ch’egli mandò a dire, e avvila-re il Signore di Mantova , che la moglie lo doveva tradire , a petizione di Metter Carlo luo fratello: E quello troverebbe, fe cercafle nella fua camera in certi luoghi fegreti, pe* rocche in quella camera troverebbe certi brevi, li quali Mefl’er Carlo le aveva mandati . Il detto Ambafciadore del Conte di Vertù non ditte quello al Signore di Mantova, fe non quando aveva nalcofi li detti brevi fe-crecamente nella camera della donna , facendo villa di vifitarla . Per quella cagione il Signore di Mantova fece cercare la camera della moglie, e trovò ne’luoghi, dove gli a-veva detto 1’Ambafciadoredel Conte naftoli più brevi, li quali pareva , che venilTono dal fratello del Campo della lega. E quando ebbe trovato quelli brevi, e veduto quello , che dicevano , Pubicamente fece pigliare il Cancelliere della detta donna, e con gravi tormentigli fece confettare,come li detti brevi veniano da Mefl’er Carlo, e come dii, ed ella fo-lamente Pape vano quello fatto. Diche il detto Signore di Mantova fanza cercare altrimenti la verità della cofa, fece pigliare Ja moglie, della quale aveva quattro figliuoli , e fecele tagliare la cella, e fece impiccare il luo Cancelliere. Fece quello il Conte di Verni, pen-fando , che mai il Signore di Mantova non fi fiderebbe di fare concordia colla lega, e col-
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