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C R Z); Lite cefi trattate tra^arefi, e'Fiorenti^ D e nulla fi conclu fi.eleragtom, perche riw a fi»
CAP- X-
-T 11 Comune di Firenze fentendo che i E Sanefi aveano mandati Ambafciadori al Conce di Vertù per darli a lui , e ch eg ceano quello per difpetco de Fiorentini, e per disfare i Popoli di Tofcana , e fottopor-h al Tiranno ; fubito mandaro a Siena loro Ambafciadori, alh quali impoterò loro, che moflraflero a’Sanefi quello, che facevano .equanto male ne leguirebbe, te lo ace fono. E quello fecero per moHrare, cioè, che li levarono da quello malo penhero, e cattivo partito, che prelo aveano . Di c e leguì, che giunti in Siena, fu loro detto da alcuni del Popolo difonefle, e villane parole, chiamando i Fiorentini traditori, e disleali ; nel detto fu biasimato. Di che poi li detti Ambafciadori futi con quelli , che reggevano , elpolla molto diftefamente la loro ambasciata, e mollrato loro il gran male, che poteva feguire, fe la loro Città fottomettef-fero al Tiranno , pregandoli, che di quello reo penhero lì levaifero, fu loro rifpofio allora, che non poteano fare di quello, che dimandavano. niente,L.nza la parola del loro Signore, M effe r lo Onte di Vertù; di che gli detti Ambafciadori iubito ne mandaro uno a Firenze di loro per rapporto alli Priori di quello, che per rifpofta aveano dato loro i Sanefi. Di che i Priori raunorono fubito molti Cittadini di richiedi, e fecero a loro proporre quello, che il loro Ambafciadore avea rapportato. Fu configliato perii detti Cittadi ni richiedi , udito la cofa dov’era.che gli Ambafciadori, eh’erano rimafi a Siena, fi tornarono a Firenze , e che li Priori adope radono, che gli altri Popoli di Tofcana, e anche i Bolognefi mandaflero a’ Sanefi loro Ambafciadori a rimuovergli della loro mal ragia opinione, fe poteflero, penfar.do, che più valeffono le parole degli altri vicini,che quelle de’ Fiorentini. Poi tornati gli altri due Ambafciadori da Siena , rapportorno , che niuna cofa aveano conchiufa ; diliberaro i Priori, che gli altri Cittadini richiedi s’ado-peradero che gli altri Popoli di Tofcana, e anche 1 Bolognefi mandaflero i loro Ambafciadori a Siena a rimuovergli di quella ma-la opinione, fe fi potedè, penfando, che più valetìonole parole degli altri vicini, che quelle de Fiorentini. E udito per tutti i Priori e Cittadini richiedi, quafi fi diliberò per tu> tt.che la guerra fi pigliafle co’ Sanefi , per averla prima cominciata, che il Conte v’ a, vede alcuna giurisdizione in Siena; e per chee^°CrDHCl deJIrB3jÌ3 veSSe"do quello, che i Cittadini confidavano, mandaro, e foi-darò con certi patti, e condizioni per un cer ]at1emp° ~ cornpagnia degl’In2hilefi , della quale era Capitano Melter Giovanni Beltct-
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co, li quali erano prefso a mille lance , e fu loro intenzione di farli poire a campo in lu le Porte di Siena per aiutare la loio fuper-bia . Le quali colè fentendo i Sanefi , e avendo da’loro Ambafciadori , che il Conte di Vertù non gli volea ricevere per luci, per non aver guerra co’Fiorentini, nè con gli altri Popoli di Tofcana , fubito mandarono quattro Ambafciadori a Firenze, li quali dif. fono, che non fi voleano dare, nè lottomet-tere al Conredi Vertù, nè mai fi potrebbe provare, ch’elli 1’ avellerò voluto fare, e che voleano fare quello .che faceano gli altri Comuni di Tofcana, e li Collegati,e che tutti erano difpolli, e volenterofi a mantenere la loro libertà .• e ancora dilfono, e pregato i Fiorentini, che adoperarono, che il Cadmio di Montepulciano, il quale era lungo tempo iftato loro, ch’elli lo riaveflòno, e dilfo-no, che aveano il mandato di potere fare tutte quelle colè , che i Fiorentini volefiòno. E oltre a quello difièro mol ce cofe non vere, e negarono l’avere voluto darli al Conte di Vertù, d’onde avvenne poi, che uno grande confglio fi fece di richiedi, furon loro molte cofe riprovate per bugiardi, e maffi-mamente di quello aveifi volute dare al Con-te, e mollrate loro le loro lettere, ch’egli avevano ; poi furono cercate concordie, e più volte furono prelfochè fatte, e mai non mancò da’Fiorentini il volerle fare, perocché i F orentini voleano , che Montepulciano rima-neffe con certe iurisdizioni avervi de’Sanefi, ma ch’elli non li potelfcro disfare , e uccidere, e rubare, come prima aveano fatto nelle altre concordie . E ancora fi voleano i Fiorentini, che molti di quelli Cittadini, che reggevano., guraflono di non darli mai al Conte di Vertù. Ma i Sanefi tenevano a bada,e noi voleano fare.Di che avvenne , che mandando certa gente d’arme a guardia di Montepulciano , li uomini di Montepulciano, i quali avevano grande vaghezza, e volontà di efiere de’ Fiorentini,fubito corfono con gran-diffima fella loro incontra,e chiamaronli Signori. Ma quello Capitano non li volle però ricevere, perchè dille, che commeflo non gli era illato da’Fiorentini . E faputa que-noveHa a Firenze , difpiacque a molti Cittadini quello fatto , e fu detto per li Priori all’ Ambafciadore Sanefe , eh’ era a Firenze, thè quelle cofe non erano fatte di loro volere , nè* di loro confentimento , ma eh’ dii voleano ora più che mai feguitare quello, eh era ragionato , e attenere loro quello,che di prima erano contenti, che fi facefìe- Ma gli Ambafciadori Sanefi rifpofono, che aveano comandamento di tornare a Siena, perciocché credeano per certo effere ingannati, uia nella verità non erano di nulla ingannati a Fiorentini, e allora fe n’andaro a Siena , c però rimafe di non fare la concordia, d’on-e P0’ ne R’guì grandi difeordie , e danni di tutto il Paefe.
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