4* LIBRO tini fono tèmpre in guerra (p)& indivifione tra loro, die non è da maravigliare, elfendo. Aratri & nati di due popoli cosi (q) hora contrari Se nimici, Se divertì di coftumi, come furono i nobili Romani vertudiofi, Si Fiefolani (r) crudi , Se afpri di guerra. C A P. XXXIX. Come Cefare fi tornò a Roma fa elette Imperatore contro ai firance fichi. DApoi che la Città di Firenze fu fatta (a), Se edificata , Julio Cefare (b) turbato, perche n’era fiato il primo edificatore, 8t have va havuta la vittoria della Città di Fiefole, Se non haveva potuto nominare la-Città (c) di fuo nome , fi dipartì di quella , & tornoffi a Roma , Se per fuo iludio Se valore fu eletto (¿) Confolo , overo Dittatore , & mandato contro a’ Francefchi, ove dimorò per tempo di X. anni al conquifto di Francia, Se d’Inghilterra, Se d’Alamagna; & lui tornando con vittoria a Roma li lù vietato il triompho, perchè ‘havea ( e ) pailàto il decreto fatto per Pompeo (f) Confolo Se Dittatore per invidia, fotto colore (g) d’honeità , il quale fece che nqfluno dovelìe ilare in nulla balia più di V. armi , il qual Cefare con fue militie tornando con oltramontani Francefchi, & (h) Todefchi, Se Italiani , Pifani, Pillole!! , Se ancora di Fiorentini fuoi cittadini .pedoni, Se cavalieri, Se rombo-latori , menò Reo a fare cittadinefche battaglie, perchè li fu vietato il triompho, ma più per etè fere Signore di Roma , come lungo tempo havea ( i ) defiderato, contro a Pompeo Se al Senato di Roma combattè. Et dopo la grande^ battaglia tra Cefare , Se Pompeo , quali tutti morti furono in Emathia, cioè Telfaglia in Grecia, come pienamente fi legge per Lucano Poeta chi le hiftorie vorrà (k) cercare. Et Cefare havuta la vittoria di Pompeo Se di molti Re, Se popoli, eh’ erano in ajuto de’ Romani, che li erano nimici, fi tornò a Roma, Se fe medefì-mo fece (1) Imperadore ; che tanto è dtre_. quanto oomandatore fopra tutti . Et apprelfo lui fu Ottaviano Auguflo fuo nepote, Se figliuolo addottivo , il quale regnava quando Chriflo nacque , Se dopo, molte vittorie fignoreggiò in 6ace tutto il Mondo. Et dall’ hora manzi fu .orna a fìgnoria d’imperio, Se tenne fotto (m) la juridittione dell’ Imperio tutto l’univerfo Mondo. (p ) 8c diiTcnilone . ( q ) così contrarj. ( r ) rudi. CAP. XXXIX. ( a ) e popolata . { b ) irato . ( c ) per fuo nome . (d) Confolo &c mandato. ( e ) trapalato . ( f ) Confolo & Sanatori . (s) d’honeftà, che niuno dovelTe Ilare in niuna < h ) Tedcfchi e Taliani , Pratefi, Piftolefi . ^ i } difiderato . Contro a Pompeo il Sanato, di fio ma combatteo. XK) trovare. D PRIMO. 41 CAP. XL. Come Roma kebbe la prima infegna & di quelle delli Imperadori , & come l'hebbe il Gommane di Firenze , & altre Città. Ah tempo di Numa Pompilio , per divino miracolo , cadde in Roma da Cielo uno feudo vermiglio; per la qual cofa , & (a) au- r'io, i Romani prefono quella infegna Se arme, poi v’aggiunfero S. P. Q.- R. in .lettere d’oro, cioè a dire Senato del popola di Roma ; Se così della origine della loro infegna diedono a tutte le Città edificate per loro, cioè vermiglia. Così a Perugia, a Firenze, a Pifa; ma i Fiorentini , Sr lo nome di Fiorino Se della Città, v’aggjon-na per intrafegna il Giglio bianco ; i Perugini (b) il Grifone (c) bianco , Se li Orvietani l’Aquila bianca. Bene è vero , che i Romani Signori, Confoli Se Dittatori, dapoi che l’Aquila , per augurio apparve fopra Tarpea , cioè fopra la camera del Teforo di Capidoglio ”, come Tito Livio fa mentione, (d) fi prefero per loro infegna PAquila ; Se troviamo , che’l Confola Mario nella battaglia de’ Cimbri hebbe le fue infegne con l’Aquila d’argento ; Se limile infegna portava Catilina , quando fu feonfitto da Antonio nelle parti di Piftoja, come racconta Salultio. Et il grande Pompeo portò il campo azurro, Se PAquila d’argento ; Se Julio Celare portò il campo vermiglio , Se P Aquila d’oro, come fa mentione Lucano in verfì dicen-do , figna pares Ajuilas ¿r pila mìnantìa pilis. Ma poi Ottaviano Augufto Aio (e) nepote, Se fucceffore Imperadore la mutò, Se portò il campo d’oro, Se PAquila naturale di colore nero a fimilitudine della fìgnoria dello Imperio , che come PAquila è fopra ogni uccello , Se vede chiaro più ch’altro animale , Se vola ' infino al cielo dello hemifpero del fuoco, così l’Imperio dee eltère fopra ogni fignoria temporale . Et: apprelfo Ottaviano tutti gli Imperadori Romani Phanno per limile modo portata ; ma Goitanti-no, Se poi li altri Imperadori (f) Greci ritennero la infegna di Julio Cefare , cioè il campo vermiglio, Se PAquila d’oro, ma con due capi. Lafcieremo delle infegne del Commune di Roma, Se ideili Imperadori, Se torneremo a noi tra materia fopra (g) i fatti dt Firenze, CAP. XLI. Come la Città dì Firenze fin camera dello Imperia di Roma. < LA Città di Firenze in quel tempo era camera d’imperio , Se come figliuola Se fattura di Roma, (a) in tutte le colè & da’ Romani (l) (l) Imperadore di Roma, che canto viene a due, come. (m) la fua Juriditione 8c dello ’nperta . CAP. XL. ( a ) agurio . ( b ) talora il. ^ c j bianco, 8c Viterbo il campo rollo , e gir Orbe ventani. . ( d ì fi prefono Parme in loro infegne ad Aquila. ( e ) nipote . ( f ) de’ Greci riEennono . ( g ) i fatti della Città di. CAP. XLL (a) in tutte cofe.