i°5 LIBRO lignaggio. Eranvi in quefto quartiere i Galli-gari, Chiarmontefi, & Ardinghi, che habita-vano in Orto (a) San Michele. Eranvi Giuochi, grande & antica ichiatta, che hoggi fono popolari, & habitavano da S. Margherita ; Eli-fei, che fono hoggi popolari, che Sanno predo a Mercato vecchio, in quel luogo habitavano i Capqniachi , che furono granai Fiefolani ; i Donati co’ Calfucci, che tutti furono uno lignaggio , ma il lato de’ Calfucci venne meno . Quegli della Bella da San Martino divenuti popolari . Eranvi gli Adimari, i quali furono ftratti di Gala i Coli, che hoggi habitano in porta— Roda, & Santa Maria nepote; colè fecero eglino ; & bene che deno hoggi il maggiore lignaggio di quel fedo, o quafi di Firenze, non furo pero in quelli tempi de’ piti antichi della Città di Firenze. CAP. XI. De nobili babìtanti in porta Santo Brancatio. NEI quartiere di porta San Brancatio erano grandi, & podenti la cafa de’ Lamberti, nati per loro antichi d’Alamagna ; & li Ughi , che furono molti grandi & antichidìmi , & furono fondatori della Chieda di Santa Maria Ughi, & tutto’l poggio di Montughi fu loro , & ,h°ggi f°no ipenti. I Catellini furono antichidìmi, & hoggi non è ricordo. Diced, ch’e’ figliuoli di Tieri per bali:ardo fudòno di loro lignaggio; & Pigli gentili & grandi huomini in quelli tempi ; & Soldanieri,& Vecchietti; & molto antichi furono quelli dell’ Arca, (a) & Mi-gliorelli , che oggi fono fpenti. CAP. XII. De' nobili babìtanti in porta Santa Maria , ér di San Piero Scheragio. NEI quartiere di porta Santa Maria, che_ hoggi fi chiama il fedo di San Piero Scheragio, & quello di borgo havea molti podenti, & antichi lignaggi ; ma i maggiori erano Uberei, venuto il loro antico d’Alamagna , & habitavano dove è hoggi la piazza de’ Priori ; (a) i Fifanti detti Bogolefi , che habitavano in fui canto di porta Santa Maria, & Galli , & Cap-piardi, & Guidi, & Philippi , che hoggi fono niente , allhora erano grandi , & ponenti, & habitavano in mercato nuovo ; Se fimile i Greci , che fu loro tutto il borgo de’ Greci , che hoggi fono fpenti, l'alvo che n’è in Bologna di loro lignaggio ; & Ormanni , che habitavano dove è (b) hoggi il palagio de’Priori, & chia-manfi hoggi Forabofchi. Et drieto a San Piei'o Scheragio , dove fono hoggi le cafe de (c) Fi-lipetri, furono quelli della Pera, overo Peruz-zi, Se per loro nome la poftierla antica, ch’era quivi, fi chiamava porta Peruzza ; alcuni dicono, ch’e’ Peruzzi, che fono hoggi in Firenze , * i ( a ) Santo Michele : erano molto antichi , e fimile i Giuochi , che oggi fono Popolani, che abitano . CAP. XI. Ca) Arca , e oggi fono niente ; e Trincavelli da Nofciano furono affai antichi . CAP. XII. ( a ) Priori , e ’1 Palagio del populo. I Fifanti detti i Borgolefi . ( b ) oggi il detto Palagio del populo* (c) de’ figliuoli Petri. (d) Giandonati, e Infangati. D U A R T O. 106 furono ftratti di quello lignaggio , ma non lo affermo. I Sacchetti, che habitano nel Garbo , furono molto antichi, in mercato nuovo, & intorno ; & eranvi grandi i Bollichi , & quelli della Sannella, & ( d ) Giandonati ; & in borgo Santo -Apoftolo erano grandi Gualterotti , oc Importuni, che hoggi fono popolari. Eranvi i Buondelmonti, ch’erano grandi & nobili in contado , & Montebuoni lu loro Caftello 8c più altre Cartella in Val di Grieve, & prima fi porterò oltr’Arno & poi tornarono in borgo . I Pulci, i ( e ) Conti da Gangalandi, & Sederini, & Nerli d’oltr’Arno furono a uno tempo grandi , Se portènti co’ Giandonati , & quelli della Bella nominati di fopra, & dal Marchefe Ugo, che fece la Badia di Firenze, hebbero l’arme 8c la cavalleria, (f) però che intorno a lui furono molto grandi. C A P. XIII. Delti babìtanti del reflo d’Oltrarno. HAvemo nominati i nobili & portènti della Città di Firenze, che al tempo dello Im-peradore Currado Primo erano di rinomea , Se di flato in (a) Firenze ; altri lignaggi più piccoli havea affai, che non vi erano di grande rinomea, che hoggi fono grandi 8t portènti ; Se delli antichi nomati difopra fono calati , Se tali venuti meno, sì che a pena n’è ricordo, fe non perchè noi lo fcriviamo in quella noilra Cronica . Oltrarno non havea in quelli tempi gente— di lignaggio di rinomea, però che , come dice-mo adrieto , non era della Città antica , ma eranvi borghi habitati da’ vili genti & minute. Lafcieremo alquanto di raccontare de’ fatti di Firenze, (b) infino che tempo farà , quando i Fiorentini cominciarono a moflrare loro (c) potentia , Se diremo brevemente delli Impera-dori, che furono dopo Currado Primo, Se della Conteflà Matelda,8t di Ruberto Guifcardo, che conquido in que’ tempi Puglia, Se Cicilia, che di raccontare di tutti ci è di neceflita per le— -mutationi , che ne avennero in Italia , Se poi alla noftra Città di Firenze. CAP. XIV. Del Secondo Arrigo Imperodore. DOpo la morte del primo Currado, fu eletto Imperadore, Arrigo Secondo, che fi diflè che fu figliuolo fuo , ma fu fuo genero , Se fu figliuolo del Conte (a) Lupondo Palatino di Baviera , nipote del primo Arrigo di Baviera -Quello Arrigo ( b ) fu prophetizato la notte-che nacque, in quefto modo che 1 detto Currado efièndo a cacciare, arrivando di notte iolo a una forefta , in una povera cafa , ove habitava il padre & la madre d’Arrigo , rifuggito 8c in bando dello Imperio per homicidio fatto , & ove il detto Arrigo nacque in quella notte me- defi- (e) Conti da Gangalandi , Ciufagni e Nerli. Cf) imperciò che . ^ XIU fa') Firenze. Altri più'lignaggi v’avea di pili pic-' ' colo affare, che non ie ne fa rinomea , e oggi. ( b 1 infino che fia tempo e luogo. CAP. XIV. ( a ) Lupaldo . ( b ; fu profetato.