•Vi DI GIOVANNI VILLANI 32 A ( 1 ) conforte per fchiatta del detto Tarquino ’ 8f ella per confervagione di fua caltità, Se per dare (m) eifemplo alle altre, iè medefima uo-cife (n) inanzi al padre, Se al marito 8c fuoi parenti. Onde Roma per lo diffoluto peccato (o) corfe a remore, & cacciare il Re Tarqui-no Se il figliuolo, Se ordinato, & ( p ) fecero decreto, che mai non bavelle più Re in Roma, ma che fi (q) reggelfi a Confoli, mutando d’an-, no in anno col configlio de’ Senatori ; & il primo Confolo fu il detto Bruto, Se Lucio, grandi cittadini Se nobili, Se quello fu CCL. anni dal cominciamento di Roma, al tempo di Dario figliuolo d’ItalpioRe di Perfia. Et così (r) fallirò li Re in Roma , che haveano regnato circa anni CCXLIV. CAP. XXIX. Del reggimento de' Confoli in Roma infìno al tempo di Julio Ce far e Imperatore. meli dell’ anno , e ’1 bifelìo , che prima erano dieci con grande confufione del folare Se lunare ; Se regnò per lo fuo fenno & virtù lènza bavere guerra con niuno vicino XLI. anno in grande fiato Se pace Se Signoria fecondo il picciolo podere, che all’ fiora havea Roma ; e ciò fu al tempo d’Ezechia Re (d) di Judea, Se del figliuolo Manalfes. _ CAP. XXVIII. Come VII. Re ftgnoreggiarono Roma l’uno appreffo l'altro ( a ) infino Tarquino, & come vacò in lui la fignoria reale & rìmafe a' Confoli. APprelfo Numa Pompilio regnò Tullio Ho-llilio XXXII. anni al tempo di Manaffe Re di Judea. Quelli fu crudele, 8c guerriere-., Se fu il primo, che portaffe porpora Se honori reali, Se ruppe la pace a’ Sabini, Se dopo molte battaglie per forza li fottomife a fua fignoria ; e poi fu morto di folgore. Appreffo Tullio regnò Marco Martio XXIII. anni al tempo di (b) Joacha Re di Judea, che fu figliuolo della figliuola del buono Numa Pompilio , Se hebbe grande guerra co’ Latini di Laurentia— Se d’Albania; alla fine (c) li recò fotto fua— fignoria, Se a Roma fece il tempio di Jano . Appreffo lui regnò Priico Tarquino XXXVII. anni. Quelli aggrandì molto Roma, e fece il Campidoglio Se fottomilè i Sabini, che s’erano ( d ) ribellati, Se fu quelli, che prima volle— triumpho di fua vittoria, Se fece il tempio (e) di Jove, capo di lorolddei , Se regnò al tempo che Nabuchodonofor diilruffe Jerufalem , e il tempio di Salomone, alla fine fu morto per li figliuoli del fopradetto Marco Martio. Appreffo collui regnò Servio Tullio XXXIII. anni al tempo di Sedechia Re di Judea, Se hebbe al fuo tempo afpre battaglie co’ Sabini ; ( f ) 8e crebbe la Citta di Roma affai, Se fu il primo, che metteffe impofte, o datii, overo cenfo nella Città di Roma a pagare ; alla fine l’uccife-Tarquinio fuperbo, ch’era fuo genero. Et nota, che poi che Roma fu fondata, Se rinchiufa per D Romolo, fu caporale regno di fe medefima, Se nimica del regno de’Latini, Se di tutte le Città vicuie, 8c fempre hebbe guerra con ciafcuna-mfino che (g) tutte l’hebbe fottopofte a fua-fignona. Appreffo regnò il VII. Re di Roma Tarquino fuperbo XXIII. anni al tempo di Ciro Re di Perfia. Quelli in tutte lue opere fu peffimo, 8e crudele, Se havea uno lùo figliuolo che haveva nome (h) Ùmilmente Tarquino Se era crudele Se diffoluto in luffuria , prendendo per forza qual donna, o (i) pulzella lipiaceffe m Roma. Alla fine come racconta Valerio Se Tito Livio, giacendo per forza con la bella 8e nonelta Lucretia figliuola di Bruto (k) Senatore, nato per ifchiatta di Julio Afcanio Se ( d ) di Giudea . <»)¡nfiTO°.TE AL CAP' «Vili. ( b ) Jofia . SCAgUurnCÒ-Per í°r2a fo«°. yd ) rubelliti j e fu quegli (f) fc She’.“t° ài“d'ì- ( g) al rutto . ( h ) fimilemente . ( i ) pulcella . OC) Sanatore . (i ) conforto, (ni)-ai'enpto . RImafa la fignoria di Roma a’ Confoli & Senatori, cacciati li Re, il détto Tarquino Re, Se il figliuolo con la forza del RePor-fena di Toicana , che regnava nella Città di Chiù fi, fecero molta guerra a’ Romani ; ma— alla fine li Romani (a) rimafero vincitori. Et poi fi reffe Se governò la República di Roma— CCCCL. anni per Confoli 8e ( b ) Senatori. Et tal hora Dittatori, che durava V. anni loro fignoria , Se erano quali come Imperadori, che-ciò che diceano convenia fóffe fatto ; Se altri ufici diverfi, come furono Tribuni del popolo, Se Pietori, Se Cenfori, 8e (c) Celiarche . Et in quello tempo hebbe in Roma più diverfe— mutationi, Se guerre, Se battaglie, non fola-mente con vicini, ma con tutte le nationi del Mondo. I quali Romani per forza d’arme Ss vii tu Se fenno di buoni cittadini, quali tutte le Provmae, Se Reami , Se Signori del Mondo (d) domarono Se regiro fotto fua fignoria. Et feciono loro tributarie con grandiffime battaglie Se ucanoni di .molti popoli del Mondo, Se di Romani medefimi, in diverfi tempi, quafi innumerable a contare. Et ancora tra i cittadini medefimi, per invidie (e) delle fignorie, Se qui-llioni da grandi, Se popolari ; Se ripofando le guerre di fuori, molte battaglie, Se ragliamenti, (f) molte volte tra’cittadini hebbe. Et aggiunte a ciò di tempi in tempi peililentie incomportabili hebbono li Romani ; Se quello reggimento duro infino alle grandi battaglie, che (g) furo tra Julio Celare Se Pompeo, 8c poi co figliuoli, h quali vinti da Cefare, il detto Cefare levo 1 ufirio de’ Confoli, Se Dittatori , Se elh primo fi fece chiamare Imperadore. Et appreffo lui Ottaviano Augdilo, che fignoreg-gio m pace dopo molte battaglie tutto l’univer-oMondo, al tempo che nacque JESU CHRI-STO anni DCC. dopo la edificatone di Roma: Se ( n ) dinanzi. (P) fectn?dLCe°tom0ire * r°m°r£ & cacciarono. ( q ) reggi effe . I r ) fallirono gli Re . NOTE AL CAP. XXIX. C a) rimaforo. ( ° ) e Sanatori, (c ) Ciliarche . Q) per più volte, 1S ) furono .