47 DI GIOVANNI VILLANI / — erano i Tuoi confini, & colonne di Tofcana, infino di là dal fiume del Po, & del Telino, infino al tempo di Tarquino Prifco Re de’ Romani , che la gente de’ Gallici detti hoggi Fran-eefchi, & quelli de’Germani , detti hoggi Te-defchi, di prima (d) pafiàti in Italia, per guida & condotta d’uno Italiano della Città di Chiufi , il quale pafsò i monti per ambaiciado-re , per fare commovere li oltramontani ( e ) contra li Romani , & portò feco del vino , il ( f ) quale vino per li Signori di là aflàggiato, & perchè non erano ufi, & parendo loro buono, intra le altre cagioni per el vino & con altre grandi ìmpromeile, quella de la ghiottornia del vino l’induffe a paffare i monti, udendo che Italia era (g) ubertofa & abondante di tutti i beni, & vktuaglia; &c induffeli ancora il paflà-re di qua , che per loro buono fiato erano sì crefciuti & multiplicati di genti, che a pena vi ( h ) capeano. Per la qual cofa pafiàndo i monti in Italia i Galli, & Germani, de’primi ( i ) fu Brenna, & Bellino, i quali guadato gran parte di Lombardia, & del noftro paeiè ai Tofck-na. E poi afiediarono la Città di Roma, & (k) prefonla infino al Capidoglio, con tutto che dianzi che fi partifièro furono fconfitti in Topiaria dal buono Camillo, (1) rubello di Romani, ficome Tito Livio in fue hiftorie fa mentione ; & poi piu altri (ignori Gallici, & Germani, & Gotti, & più altre nationi Barbare paffarono in Italia di tempi in tempi , facendo in Lombardia, & in Tofcana grandi battaglie co’Romani, come ordinatamente fi trovano per le hiftorie, che fcrifie il .detto Tito Livio, maeftro di hifto-r'e, ' Eliceremo della detta materia, & diremo de’nomi delle Città, & Vefcovadi della noftra provincia di Tofcana. CAP. XLV. Delle Citta & J^efccvadi della Provìncia di Tofcana. LA Chiefa & Sedia di San Piero di Roma la quale è di qua dal fiume del Tevere in ioicana , il Vefcovado di (a) Fiefole , Arci- D veicovado di Firenze , Arcivefcovado di Pifa r ^lerfu fart0 Per graia, come in quello Li’ bro fi fata mentione , la Città di Lucca , il Ye^.°vado della antica Città di Luni, la Città di Piftoja, la Città di Siena, la Città d’Arezzo, la Citta di Perugia , la Città di. Caftello , IaJ Citta di Groftèto, la Città di Volterra laCirrà di Mafia , il Vefcovado di Soana in maremma la Citta antica di Chiufi , la Città d’Orvieto ’ il Vefcovado di Bagno Regio , la Città di Vi’ jerbo , to Città di Tornei ,’il Vivalo | Caftn, la Citta di Nepi, l’antichiffima Città di fenfi1’ HClttnd’?rtl ’ U Vefcovado di Civita-ienfi . Havendo detto ì nomi di XXV. Vefrn- vadi, & Città in Tofcana, diremo in (b) fpe tiahta del commciamento & origine d’alquante A 4* ( d ) pafTaro . (e) contra a’ Romani. ‘ r t «f> • « avea mai avuto vino nè Vignagli ìile”011 mokorbuònogn0n d‘ 11 affagSiaCo Parve loro ( h ) vi poteà?io capire10 ’ 6 ^ d’0gni bene • tu furono Brenno. (iOprelolla. (1 ) ribello di Roma. L Città di pi- di quelle Città fàmofe a’nofiri tempi, onde fa-premo il vero per antiche hiftorie St Croniche, tornando poi a noftra materia. CAP. XL VI. Della Città di Perugia . LA Città di Perugia fu (a) & è affai antica, & fecondo che raccontano le loro Croniche, ella fu da’Romani edificata in quello modo. Che tornando (b) una hofte de’Romani d'Aia-magna , perchè (c) il loro Confolo chiamato Perlus era dimorato al conquifto più tempo , I che non dicea il decreto de’ Romani , fi furono sbanditi, & divietati che non tornaffero in Roma (d) , onde rimafero in quel luogo, dove è hoggi l’uno-corno della Città di Perugia , fico-ine efiliati , & nimici del Commune di Roma. Poi li Romani mandarono contra loro una hofte, che fi pofero incontro a loro in fu l’altro corno per guerreggiarli ficome rubelli del Commune di Roma ; ma quivi flati più tempo , & ricono-fciutifi infieme fi pacificò l’una hofte con l’altra , & per lo buono fito rimafero habitanti in quello luogo . Poi de’ditti (e) dui luoghi fecero la Città di Perugia , & per lo nome del primo Confolo, che quivi fi pofe , fu così nominata . Poi pacificatoli co’ Romani, furo con-t^ti della Citta di Perugia , & ( f) favorironla aliai , et dieronle flato quali per tenere fotto loro ]uridittione le Città di quella contrada „ PoiTotile Flagellimi Dei la dillruffe, come fece Firenze & altre Città di Tofcana , & d’Italia , Tr r “ ftue!la martirizare fanto Erculano Vefcovo della detta Città. CAP. XLVII. Della Città d’Arezzo LlCr/Amo Prima hebbe nome Aure-? & fu §rande Città & nobile, & inAu- maeilitvT a^tlcam“te fatti per fottiliffimi aeib'vafi rolli con divertì intagli di tutte forme , & di fottile intaglio , che vergendoli na reano impoflibUi effere^opera humX Et II djce Et dl certo che ancora lì d ce, che fi fito & 1 aria d’Arezzo genera fotti-hffimi huommi. La detta Città d’Aureha fuall l deftrutta per lo detto Totile, &fecela ara- e ^ ieminare di iaJe & d'ili’Imre * • r rhiflmai-o a „ aaii hora manzi fi* chiamata Arezzo, cioè Città arata. CAP. X L V I 11. ■ ; il or; -, ■ r Della Città di Pifa. L IVmfiA fu (?) ckiamata Alfe, , Se s-add“cITpÌ“maSS °Vt- che i Re & mmÌ “ ‘ 1 'rf® & cenfi , c ie nationi del mondo , 8c ------------------- -------- paefi,