*1i DI eafati fi congiurarono infieme di Èrre villania^ al detto MeiTere Bondelmonte, per vendetta di quella ingiuria. Et ftando tra loro a configlio, in che modo (b) lo haveiTero a ferire, o a battere di man vote, il Moie a de’ Lamberti dille la maladetta parola, cioè : Copi fatta, capo ha ; & volfe dire, che fi dovea amazare ; & così fu fatto, che la mattina di Pafqua di Refurredlio-ne Domini, fi ratinarono in caia liAmidei da_, Santo Stefano; & vegnendo d’cltr’Arno il detto Meflère Bondelmonte, veftito nobilmente di nuovo d’una roba bianca in fu uno palafreno bianco, grugnendo a piè del ponte vecchio di qua appunto a piè del pilaftro, dove era la_, figura ai Marte, il detto MeiTere Bondelmonte quivi fu atterrato del cavallo per lo Schiatta^ celli Uberti, 6c per lo Mofca de’ Lamberti , & per Lambertuccio Am idei aifalito & ferito , & per Oderigo Fifanti. li furono fegate le (c) veni, & hebbevi con Iota uno de’ Conti da_. Gangalandi. Per la qual cóla la Città corfe ad arme & a romore. Et quella morte di MeiTere Bondelmonte fu cagione & cominciamento” delle maladette parti Guelfa & Ghibellina in Firenze , con tutto che dinanzi affai erano le Sette tra’ nobili Cittadini, & le dette parti, per cagione delle brighe, & queftioni. dèlia Chiefa, e dell’Imperio ; ma per la morte di Meffere_ Bondelmonte tutti i lignaggi de’ nobili, & altri Cittadini di Firenze fe ne partirono; & chi tenne co’Bondelmonti, che prefono la parte Guelfa, & furonne capo; & chi tenne con li liberti, che furono capo de’ Ghibellini, onde alla_ noltra Citta ièguio molto male & rovina, co-me inanzi faremo mentione, & mai non fi’cre-oe chabbia fine, fe Dio noi termina. Et bene molti o, che 1 nemico dell’ fiumana generatione, PeF,f Peccata de’ Fiorentini havefie podere— nell Idolo di Marte, il quale i Fiorentini Pagani adoravano anticamente, che a piè della Tua figura fi diede principio a tanto homicidio, onde tanto male e feguito alla noltra Città di Fi-renze; & i maladetti nomi di parte Guelfa .& Ghibellina fi dice che fi orarono prima in Ala-magna, per cagione di due grandi Baroni di là chaveano gran guerra infieme, & ciafcuno ha-vea uno forte Caltello l’uno incontro a l’altro Cn e loi\° « chiamava Guelfo, l’altro Ghibelli-AF™ dUr° tant° k detta guerra’ che wtti li mrm & llw PrT0n0t & 1,11X10 tenea llniLj £X [ ’ laltro laltra, & etiandio infino in- ^R°ma n’andò la de£ta quiilione & tutta la Coite ne prefe parte & ]>nn3 r. ■ quella d; Mimo, & cos, rinufono in Itali , CAP. XXXIX. mk CafLdcrf0f,lÌ' che Evennero Guelfi & Ghibellini in Firenze. PEdeGntra d!V,iìone’ fiuefli fono i lignaggi “olii f/rb^irM^6 • 0 di «» »ala parola ’ Co/wf»a de’ Larnb«ti folle morto ì et A c'°h batterlo , diffe la o'e che matti- GIOVANNI VILLANI 15* A furono Guelfi , i Nerli gentili huomini, tutto che foliòno prima habitanti in Mercato vecchio, la cala de’Jacopi detti Rolli, non però di grande progenie d’antichità; & già cominciavano a venire polTenti i Frefcobaldi, & Bardi, & Mo-zi, ma di poco cominciamento. Ghibellini nel detto fello di nobili i Conti da Gangalandi , Obriachi , & Manelli. Nel fello di San Piero Scheraggio i nobili , che vi furono Guelfi, sì fono quelli: la cafa de’ Pulci, Gherardini, Fo-rabofehi, Bagnefi , Guidalotti , Sacchetti, Manieri, que’da Quona, conforti di quelli da Vo-lognano, Lucardefi, Chiermonteli, Compiobel?, & ( a ) Cavalcanti. I Ghibellini del detto fello furono li Uberti, che ne furono capo, Fifanti, Infangati , Amidei , & quelli da Volognano , Malelpini, con tutto che poi, per oltraggio degli Uberti loro vicini , eglino & piti altri (b) lignaggi divennero Guelfi . Nel fello di Borgo furono Guelfi la cafa de’ Bondelmonti, & furono capo di parte, Giandonati, & Gianfigliazzi, Scali, Gualterotti , 8c Importuni. I Ghibellini del detto fello, furono gli Scolari , che furono conforti di Ceppo de’ (c) Buondelmonti , & Guidi, Galli , & Cappiardi . Nel fello di San Brancatio furono Guelfi, Bollichi , Tornaquin-ci , & Vecchietti ; Ghibellini nel detto fello , Lamberti, Soldanieri, Cipriani, Tofehi, Amieri, Palermini, Migliorelli, & Pigli, con tutto che poi parte di loro fi fecero Guelfi. Nel fello di porta del Duomo furono in quel tempo di par-te Guelfa, Tofinghi , Arrigucci , Agli , Sitii ; ghibellini nel detto fello furono Barucci, i Cat-tani da Caftiglione, & da Gercina, Agolanti & Brunellefehi, poi divennero Guelfi parte di lo-10. Nel fello di porta San Piero, furono nobili vruelfi Adimari, Vifdomini, Donati, Pazzi, la cafa della Bella, Ardinghi, Tedaldi detti quelli delk Vitella , e già i Cierchi cominciavano a laure in illato , tutto folfono mercatanti. Ghi-belhni nel detto fello furono i Caponfacchi , Linei, Abbati, Tedaldmi, Giuochi & Galigari, & molte altre fehiatte d’orrevoli Cittadini po-poun fi tennero , chi d’una parte & chi d’un’ altra , 8c mutaronfi per li tempi d’animo & di U parte, de’quali farebbe lunga materia a raccontale; & per la detta cagione fi cominciarono di {a) prima aliai occultamente, pure era parte— ti a nobili Cittadini , che chi amava la fignoria della Chiefa , & chi quella dello Imperio , ma per lo flato e bene del Comune tutti erano inu concordia, E CAP. XL. Come fi prefe la Città di Damiata per li Chrìfiiani. "^TElli anni di Chrifto 1215. Papa Inno i. ^ zo celebro Concilio generale a R01 per fare paflàggio oltremare al foccorfo de Terra Santa & più ordini fece , ma poco pi elio mori. Et l’anno 1216. fu fatt0 paDa SiZto mt0 di Roma> ìl s* fegSo & ItaÌriG Z^m °Ve andarono molti Ron iani » 86 Fiorentini, & andòvi d’olt ' SI d‘ S“ *'1™ Scheraggio fi fe Buondelmoaci, la cafa de' Todi, ,«0, <‘11 TcVdTpS”l““