4$ D r G r O V A N mani habitat^, & però de’ proprii farti di Firenze (b) a quelli tempi non troviamo Cronica, nè altre hiftorie, che ne facciano^ mentione, nè grande memoria. Et di ciò non è da maravigliare , però ch’e’ Fiorentini erano fudditi, 8c una co’ Romani , & per Roman; fi trattavano per lo univerfo mondo , & come i Romani andavano nei loro eferciti, & nelle loro battaglie. Et troviamo nelle hiftorie di Julìo Cefare , nel fecondo libro di Lucano, quando Cefare aifediò Pompeo nella Città di Branditio in Puglia, uno de’ /ignori , & Baroni della Città di Firenze , che havea nome Lucere , era in compagnia di Cefare, & fu alla battaglia delle navi alla bocca del porto di Branditio , (c) valente huomo d’arme, & virtudiofo ; & molti altri Fiorentini furo (d) in quello ftormo conCefare, & di fua parte . Però che quando fu difcordia da Judo Celare a Pompeo , & del Senato, quelli della Città di Firenze, & d’intorno al fiume d’Arno, tennero la parte di Cefare. Et di ciò fa mentione Lucano ( e ) in verfi ove dice : Uhurnufqm eden noilurnaqm editor aura ‘Arnus, foitmhrofs Lirìspcr regna Mariea. Et così dimorarono i Fiorentini, mentre che i Romani hebbono fiato , Se fignoria .. Ben fi truova (f) per alcuno, hiftoriographo, che uno Uberto Cefare fopra, nominato per Julio Cefare, che fu figliuolo di Catilina rimafo in Fiefole picciolo garzone , dopo la fua morte , elli poi per Julio Cefare fu fatto grande cittadino di Firenze , & havendo molti figliuoli , elli & poi la fua fchiatta (g) furo /ignori, Scgran fchiatte in Firenze ; Se che li Uberti (h) fq/Fono di quella progenie fi dice . Quello non troviamo per autentica (i) Cronica , nè per noi fi approva, CAP. XLIL Come fi edificò m Firenze il Tempio di (a) Marte, h(ggi Duomo di Santo Giovanni , T)APoi che Celare, & Pompeo, 8e Macrino, & Albino Se Manto Principi de’Romani edificatori della nuova Città di Firenze fi tor-1 D narono a Roma compiuti li loro (b) lavori, la rtta cominciò a cre/cere , (c) & multiplicare di Romani, & Fiefolani infieme , che rimafero alla habitatione di quella ; 8t in poco tempo fi fece bona Citta , fecondo il tempo d’allhora-, che Umperadori, e’1 Senato di. Roma l’avanzavano a loro podere , quafi come un’altra (d). picciola Roma . I cittadini di quella effendo in •uono flato, ordinarono di fare nella dettaCit- Ìoro'mJ^10 meravighofo a honore del loro Iddio Marte, ciò fu uno Idolo. Quello fu fatto, per la vittoria, che i Romani haveanp al Senato A d* Fffole’ (f) Et ^ndaro ■ dl Roma , qhe mandafll loro i pii,. < P ) a qu.c’ tempi. ~ .......... ............~ (c)valentre. (d ) in quello efercito. & battaglie (e) nel detto Libro in verfi. & ' ( j Per alcuno. Scritto Kfi ) furono. ( *1 ch.e per noi fi pruovi. (a) di »latti. CAp- i b ) lavorìi, (c ) multiptmare. X 4 ) piccola. Ui w m fc. NI VILLANI 44' A /fofficienti maeftri , Se più fottili che foilèro ia Roma, & così fu fatto. Et fecero venire marmi bianchi, Se neri, & colonne di pili parti di lungi per mare , 8c poi per Arno , 8e fecero conducere macigni , Se pietre Se colonne di Fiefole, (g) & fondaro , 8e edificalo il detto Tempio nel luogo , che fi chiamava Cantarti anticamente, & dove i Fiefolani faceano per el pafiàto loro mercato, 8e fecerlo molto bello 8e nobile a Vili, faccie. Et quello fatto con gran diligentia (h), il confecrarono al loro Iddio Marte, ch’era Iddio de’ Romani, ( i ) & fecerlo figurare, Se intagliare di marmo a cavallo , 8E puoferlo fopra una colonna di marmo in mezo di quello Tempio , Se quello tennero con gran reverenda, Se adoráronlo per loro Iddio, mentre che durò il Paganefimo in Firenze. Et troviamo , che’l detto Tempio fu cominciato al tempo che regnava Ottaviano Augufto, che fu edificato (k) in afeendente di sì fatta conftella-tione, che non verrà meno quafi in eterno. Et così fi trova fcritto 8e intagliato -in certa parte nello /patio di detto Tempio. CAP. XLIII. Del fitto della Trovinola dì Toficana, & altri confini . /'AUando (a) per noi fi è detto della prima edifioatione della Città di Firenze , Ss di quella di Piftoja, fi è sconvenevole , & di necefiìtà, che fi dica dell’altre Città vicine di Tofcana , quello che n’havemo trovato , per le Croniche di loro principj , & comincia-menti, brievemente per tornare pofeia a noftra materia. Narreremo (b) prima del fito della provincia di Tofcana , la quale comincia dalla parte di Levante, dal fiume (c) del Tevere, il quale fi muove nell’alpi d’Apennino dalla montagna chiamata Falterona , & difeende per la contrada di Mafia Tribara, & dal Borgo a San Sipolcro, & poi dalla Città di Caftello, & poi /otto la Città di Perugia , & poi (d) preifo a rodi /tendendoli per terra di Sabina, Se di Ro-jna’. , incogliendo in fe molti fiumi, entra per la Citta di Roma infino in mare , ove fa focie di cofia a Città d’Hoftia , prefio à Roma a AA miglia. Et la parte di qaià del fiume, che fi chiama Trafilerò, (e) e’1 porto di San Pie-r° dt Roma fi e della provincia di Tofcana; 8c -dalla parte (f) di mezo giorno fi è Tofcana, Se il mare detto Tirreno, che con le fue rive batte le contrade di Maremma , & Piombino , 8c Pila, & per lo Contado di Lucca, & di Luni, infino alla foce del fiume della Magra, che mette in mare alla punta della montagna del Corbo 3 ia da Lu"t & ( g) di Serezzaim. Dalla par- . Sr/S"“” d,rce“d' a detK> della Ma-gra dellc montagne d’Apennino di fopra a —------------------------- Ponía vittoria, '-" --■ (f) Et mandarono, al Sanato di Roma, che man- fnirer° ' T)ra,S'IQri e più fottili maeftri che to/lono in Roma, e così fù firm c ■ cne ( g ) e fondarono., edificarono . ’ & ?eC10n°- ( n ) il confegraro . ( i ) e fecionlo . (1Í) fo.tto d’afeendente. (a ) per noi è detto AP‘ *Ui*V ( b) m prima . C c ) del Tevero . ( d ) apprettò di . efl5il Portico di Santq, 1 i ) del mezzo. ( g ) di Serrezzano .