497 LIBRO re manzi al termine ordinato, fanza attendere— A Taltro foccorfo ; & sì s’accordò co’detti figliuoli del Capitano dLMelano , 5c tornofll con_ grandi prefenti & doni vituperofamente in Francia con la fua gente . Quei co fu del mefe— d’Agorto 1320. Poco apprefiò i detti figliuoli del Capitano di Melano hebbono per forza & per aifedio la parte della Città di Vercelli, che teneano i Guelfi, & fu prefo Mefièr Simone da Collibiano Signore di Vercelli , & menato a— Melano, e’1 Vefcovo fuo fratello fcacciato con tutti fuoi feguaci. Ancora il detto Mefièr Filippo di Valois rendè a MeiTer Filippo di Sa-voja il Cartello di Cavignano in Piemonte , il quale fi tenea per la gente del Re Ruberto, & «ragli molto caro & hebbene, fi diife, io. mila B fiorini d’oro. Et peggiorò duramente .le condi-tioni del Re in Lombardia, a danno e. a vergogna della Chiefa, e del Re Ruberto, & di chi a loro attenua, & a fua grande vergogna: che per quefta cagione la gente de’ Fiorentini, & de’ Bologne!!, & Sanefi, eh’ erano già infino a Reggio, fi tornarono adietro, Se la forza e vigore del Capitano di Melano & de’ figliuoli molto accrebbe. Di quefta difalta fi feusò irm Francia Mefièr Filippo al Re, & a Mefièr Carlo fuo padre , che ciò era ftato , perchè il Papa e’1 Re Ruberto non li haveano attefe le_. convenienze di fornirlo di moneta, 8c di gente al tempo, come haveano promeffo ; ma per li più fi dille, che la difalta fu fua, & di chi l’eb--be a configliare di venire più torto verfo Melano , che non era ordinato. Ma quale fi forte la cagione, elli acquiftò poco honore. Et è da notare una favola, che fi dice & dipigne in Francia, per difpetto delli Italiani , 8c dicono ch’e’ Lombardi hanno paura della lumaccia , cioè la lumaca. I Signori Viiconti di Milano, come fi fa , hanno l’arme loro il campo bianco & (a) la vipera , & fta rivolta con uno huomo roffo in bocca ; 8c Mefièr Marco Viiconti per leggiadrìa & grandezza lravea la fua bandierài , 6c rthiera di Cavalieri intorno di 500. pure de’ migliori ideiti per feditori, & tutti con la detta fopra’ nfegna. Li ignoranti Francefchi ereticano (b) che quell’arme forte lumaccia , & D per loro difpetto & contrario forte fatto. Onde lo fi recaro a grande onta , & forte ne parlavano in Francia del difpetto che haveano fatto loro i Lombardi ; ma colla beffa e disho-nore fi tornarono in Francia , come detto ha- C A P. CIX. Come Caflruceio andò ad hofle nella Riviera di Genova . NEI detto anno 1320. in quel tempo eh’ erano in Lombardia le dette novitadi della venuta di Mefièr Filippo di Valois , non cefsò la lega de’ Ghibellini di Lombardia l’af-fedio di Genova; ma maggiormente faccrebbo-no, & rinforzarono e feciono lega da capo con Federigo Re di Cicilia, e. coll’ Imperadore di Coftantinopoli , & con li urtiti di Genova, & con Cartruccio Signore di Lucca, il quale Ca-ftruccio venne con fua gente ad hofte nella Riviera di Genova, dalla parte di Levante; & più Cartella & Terre della Riviera fi gli renderò. NONO. 4p8 Quelli urtiti, eh’ erano ne’ Borghi, per la fua venuta crebbono l’hofte , & milèro campo in_. Bifagno per affediare al tutto la terra di Genova . C A P. CX. Come Federigo di Cicilia mandò fua armata allo afedio di Genova. NEI detto anno del mefe di Luglio, il Re . Federigo, che tenea Cicilia, fece armare 42. tra^ galee Se ufcieri, & con 200. cavalieri mandò la detta armata in lèrvigio delli urtiti di Genova, & eliino armarono 22. galee, le quali s’aggiungono infieme del mefe di Ago-fto per coniùmare Genova, affediandola ftretta-mente per mare & per terra, per modo che . nulla vi potea entrare nè ufcire, & la Città era male fornita, & a grande dilàgio di vittuaglia, & di molte colè . Della detta armata era capo & Amiraglio Mefièr Currado Doria ufcito di Genova. CAP. CXI. Come il Re Ruberto fece /ita armata per conta-fare quella de’ Ciciliani , & quello che operò. NEI detto anno, fentendo il Papa , e ’1 Re Ruberto lo apparecchiamento fatto per li urtiti di Genova , e per quello di Cicilia, fecero armare J5. galee tra in Proenza & a— Napoli; & Genove!! d’entro armarono 20. galee, & del detto ftuolo fu Amiraglio Mefièr Ramondo di Cardona di Raona. Et congiunte le dette galee infieme, vennero fopra Genova— per combattere quelle de’ Ciciliani , & delli urtiti di Genova , i quali veggendo & fentendo, come venia contro a loro quell’ armata, fi partirono della Riviera di Genova, & vennero in porto Pifano ; & poi con favio provedimen-to di guerra, per fare partire l’armata della.. Riviera, lènza foggiorno fe n’andarono verfo Napoli, & giunti all’ Ifola d’Ifchia miffono i cavalieri in terra, & corfono l’Ifola, & guafta-ronla in parte. Sentendo la loro partita l’Ami-raglio del Re Ruberto, con fua armata fi partì di (a) Genova , feguendo i nemici vigorofa-mente per abboccarli con loro, & fopragiun-ferli a Ifichia una fera al tardi ; e quelle galee di Ciciliani, Se delli urtiti, veggendo i nemici sì di prerto per volere la battaglia, fi ricolfono di notte 8t fi mirtero in mare, dando boce di tornar!! in Cicilia. L’Amiraglio del Re Ruberto veggendoli la mattina partiti , volleli fegui-re ; ma la gente di Principato, eh’ erano intorno di trenta galee, trovando!! in loro paefi, gridarono rinfrelcamento 8t panatica; Se di vero Infogno ne haveano ; Se così a grido fanza— nullo ritegno a Napoli fe ne andarono le galee di Proenza Se di Genova. Rinfrefcati ad lfchia alquanti giorni, havendo novelle, come l’armata de’ Ciciliani, Se urtiti di Genova haveano fatta la via di (b) Ponente, per feguirli verfo Genova fe n’andarono; Se così detta armata per male feguire il loro Amiraglio, overo per fua— diffalta, 8e mala condotta, quali tutta fi sbarattò, 8t venne al niente : che fe haveflòno fegui- ta < a ) la vipera cileflra , 8c avvolta con uno. tb) che quella infogna foiTe una limaccia. CAP. CXI. (a) di Genova , e della Riviera con lue infegne Tom. XIII. vigorofamente per abboccarli. ( b ) Ponente verfo Genova , per feguirle in verfo Proenza fi tornarono, e cosi la detta. Kk